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“COSA È CAMBIATO”
il nuovo videoclip
di CRANÌA
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“Giustapposizione” è l’EP di esordio di Cranìa, artista originaria della Val Camonica, ma che si è trasferita a Milano dopo la laurea in musicologia. Il disco è stato prodotto e mixato da Maurizio D’Aniello, registrato presso The Spectrum Studio di Milano e il master è stato curato da Marco D’Agostino.
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Vivi a Milano ma sei originaria della Val Camonica. Cosa è cambiato?
Tutto e niente. Credo che i luoghi che viviamo, le persone che frequentiamo, le situazioni che ci passano attraverso in qualche modo ci cambino. Solo rispondendo a queste domande sono un pò cambiata perché il minuto precedente non è uguale a questo e così quello dopo. Nonostante ciò, all’interno di tale mutamento c’è qualcosa che rimane stabile: per citare il brano, «Tutto è cambiato? Forse no».
“Cosa è cambiato?” è un brano tristemente nostalgico, come ti sentivi quando l’hai scritto?
In realtà, penso che la nostalgia sia paradossalmente triste che felice. In “Cosa è cambiato?” canto di momenti legati alla mia infanzia, al paese di montagna in cui sono nata, alle campane sopra casa, alla mia cameretta e alle sigarette di nonna. Ho voluto ricordare ogni istantanea con il sorriso perché sono grata di aver vissuto ciò che ho vissuto.
La malinconia è alla base di molte tue canzoni, come la affronti?
La affronto accettandola. Fa parte del mio essere: credo sia insita nel DNA. Tante volte ho pensato di farla tacere, ma non sarei me stessa se lo facessi. Ed eccomi qua con “Giustapposizione” 🙂
Come è nata l’idea del video e dove lo avete girato?
La canzone stessa mi ha suggerito il video. Non avrei potuto girarlo altrove, se non nel mio piccolo paese camuno. Lì sono nata e con me la mia musica. È stata un’esperienza piuttosto fredda. L’abbiamo girato sia di notte che tutto il giorno successivo, durante una giornata d’inverno, decisamente ventosa, tra 800 e 1200 metri con un vestito, fortunatamente a maniche lunghe.
Il tuo EP si chiama “Giustapposizione”, ci sono stati dei momenti in cui hai sentito di non essere trattata come avresti dovuto?
Certo! Capita a tutti di non essere compresi, soprattutto quando riponiamo fiducia in altri. Nell’ambito musicale, in particolare, ci si espone tantissimo fino alla nudità, quindi è facile sentirsi male quando arrivano pesci in faccia, ci si sente meno protetti. Ma c’è la musica che ci risolleva sempre e questo basta.
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