DISCLAIMER: il presente articolo riporta esclusivamente le esternazioni pubbliche dei soggetti che hanno deciso di commentare, più alcune opinioni espresse da Federico Fiumani in una conversazione telefonica, utilizzata soltanto a scopo di conferma. Nessuna opinione personale è esposta, se non detto in maniera esplicita, e vengono esclusivamente riportati dei fatti pubblici e dei nomi tirati fuori dai soggetti coinvolti.
La notizia che ha sconvolto la rete e il mondo musicale italiano è – ormai lo sapete – la seguente: Federico Fiumani in 2 post Facebook ha annunciato la sua cancellazione da “un festival” perché uno degli organizzatori è un violento e manesco contro le donne.
Il secondo post, pubblicato qualche giorno dopo (nello specifico il 20 novembre), esplicita il riferimento: si tratterebbe di un festival a Genova a fine aprile a cui doveva partecipare con i Diaframma.
Nei commenti si evince che il festival in questione è il Supernova Festival Genova e la persona a cui fa riferimento Fiumani è Emanuele Podestà, come riportato già da alcuni altri giornali e in altri post pubblici su Facebook (come quello di Emiliano Colasanti che vedremo dopo).
Il riferimento finale alla “casa editrice” e ai servizi sessuali richiesti è dovuto a un post pubblico di Kants Exhibition, una ragazza che ha anche collaborato con noi di ExitWell come redattrice l’anno scorso, che ha pubblicato e riportato gli screenshot di una conversazione dove Podestà proponeva un servizio sessuale a “completamento” del contratto editoriale.
Abbiamo contattato telefonicamente Federico Fiumani che ci ha confermato e ribadito le accuse mosse nei suoi post pubblici su Facebook, facendo anche nomi di ragazze coinvolte in aggressioni e minacce. Ci ha ribadito la sua conversazione con Colapesce e le motivazioni della sua non partecipazione al Festival dovute sempre a comportamenti aggressivi, violenti e abusivi nei confronti di musiciste dell’entourage di Colapesce.
Abbiamo scritto a una di queste, una musicista piuttosto conosciuta che almeno per il momento preferiamo lasciare anonima, che ci ha confermato i modi violenti di Podestà, di una violenza non solo fisica ma anche “emotiva e psicologica” e di una situazione che l’ha lasciata impaurita e provata.
In attesa di avere conferme o meno, magari anche direttamente di Colapesce o di altre persone che hanno subito maltrattamenti, riportiamo il lungo post di Emiliano Colasanti: in un commento al suo post del 20 novembre, Fiumani ha lanciato illazioni contro un musicista che avrebbe partecipato al festival e che è stato prontamente riconosciuto come Cosmo, affermando (come nella telefonata avuta con noi) che sia Cosmo, sia il manager Emiliano Colasanti avrebbero conosciuto l’intera situazione ma avrebbero comunque partecipato al festival sottacendo il comportamento violento di Podestà.
[NDR: l’accusa di aver conosciuto la situazione e di aver preferito sottacere sui comportamenti violenti di Podestà viene da Federico Fiumani, per Cosmo in un commento pubblico su Facebook, utilizzando indizi che riportano a lui senza farne nome, e per lo stesso e il suo manager Emiliano Colasanti in una conversazione telefonica con l’autore dell’articolo e non rappresentano supposizioni o congetture di quest’ultimo]
Risponde così Emiliano Colasanti:
Colasanti scagiona così Cosmo e la 42records confermando di fatto le accuse a Emanuele Podestà (che quindi ci sentiamo liberi di citare – ormai è chiaro – in quanto diritto di cronaca).
La faccenda fa riflettere: Fiumani ha fatto delle accuse pesanti che meritano di avere conferma e necessitano verifiche (non possiamo riportarle per intero altrimenti rischieremmo la denuncia per diffamazione, ma sono accuse molto pesanti), andando molto al di là della molestia sessuale. Inoltre, si tratta anche di aggressioni fisiche e verbali a musiciste, quindi professioniste costrette a subire l’atteggiamento vessatorio di un loro (diciamo) datore di lavoro, aspetto molto grave e pesante. Se queste accuse venissero confermate, Podestà dovrebbe risponderne di conseguenza, anche per vie legali, per cui il nostro appello è rivolto alle vittime di questi abusi, affinché trovino la forza di parlare e di tirare fuori quanto di marcio c’è in questa situazione e in questo ambiente.
Non ci sentiamo nella posizione di criticare nessuno di quelli che fino ad oggi non hanno parlato, perché sono situazioni complesse e delicate che meritano il giusto tatto e chi subisce una molestia non è mai colpevole di niente.
Uscendo dall’oggettività di cronaca e entrando nell’ambito personale, io stesso, avendo lo scorso anno avuto in redazione Kants Exhibition e avendo stretto con lei un rapporto di amicizia, avevo visto ed ero a conoscenza di quei messaggi di Podestà (che all’epoca non conoscevo, né conosco di persona tutt’oggi) e non ho certamente operato per denunciare la faccenda.
Come anche sottolineato dal post di Colasanti, la necessità è di schierarsi dalla parte delle vittime e capire quanto ancora in questo ambiente ci sia bisogno di trasparenza e pulizia nei rapporti. E di trovare il coraggio di parlare quando succedono queste cose, perché dobbiamo tutti supportare chi viene aggredito ed è vittima, senza se e senza ma.
Riccardo De Stefano