ExitWell vi regala in anteprima assoluta “Amo un popolo presente” il nuovo videoclip di CORTEX che uscirà lunedì 2 Marzo per la Maninalto Records. Un nuovo singolo ma anche un nuovo disco (in uscita nei prossimi mesi) che promettono di riportare in bella mostra il nome di uno dei più interessanti protagonisti della nuovissima scena della canzone d’autore italiana, quelli dell’era moderna, quelli del Lo-fi e della denuncia, quella della semplicità mescolata con arte e mestiere con l’amara considerazione di ciò che ci circonda più che solo di se stessi. Ma anche speranza nei testi mai troppo scontati, scrittura e musica che hanno restituito ad Enrico Cortellino (il suo vero nome) il plauso generale e il benestare del pubblico e di quella bella critica italiana.
Cortex. Iniziamo con la genesi di questo nome per chi ancora non ti conosce. Enrico Cortellino come diventa Cortex?
Enrico Cortellino è Cortex, un cantautore che ha pubblicato 2 album: il primo un misto tra il cantautorato classico e la psichedelia nel 2007 con l’Arabscheep, etichetta di Udine, ed il secondo dal titolo “Cinico Romantico” con Maninalto! Records di Milano. In realtà Cortex è lo pseudonimo che usava mio nonno quando firmava i suoi quadri, lui era un ferroviere con la passione per la pittura, io sono un netturbino con la passione per la musica e cerco di tramandare la tradizione di famiglia, visto che lui mi ha insegnato molte cose a partire dalla storia del merlo Giacomo. Infatti spesso gli chiedevo come facesse ad avere l’ispirazione per fare i disegni e lui mi rispondeva che andava nel suo studio ed aspettava il merlo Giacomo. Io spesso andavo con lui ma il merlo Giacomo non l’ho mai visto. Dopo ho capito che la storia che mi raccontava era una metafora ed il merlo altro non era che l’ispirazione stessa.
Artista cantautore, la denuncia dietro ogni tua nota. Cosa ti spinge verso queste tematiche piuttosto che a cantar l’amore o altro tipo di sfumature della vita?
Beh, credo sia il momento di prendere una posizione e di dare un’opinione, cantare d’amore dopo l’esperienza di “Cinico Romantico” l’ho trovata una soluzione troppo scontata. Non dico che non lo farò mai più ma volevo allargare le tematiche delle canzoni di Cortex ed ho osato intingere la penna nel calamaio del sociale e dare più sfogo alla mia vena di chitarrista.
Il popolo oggi. In questo nuovo singolo cerchi di “motivare” e stimolare un popolo che senti essere troppo assente oppure canti la speranza di trovare ancora un “popolo presente”?
Indubbiamente cerco di stimolare e motivare un popolo che, oggi come oggi chiamarlo assente è un complimento. Io direi rincretinito piuttosto! Sarebbe bello essere un popolo reazionario o un minimo reattivo, l’Italiano medio si esalta per una partita della nazionale ma della vita sociale e politica se ne sbatte altamente. L’animo dell’italiano riesce a reggere appena 90 minuti di contestazione poi abbiamo bisogno di un piatto di pasta, siamo il “belpaese” dell’arte ma i musei sono in rosso, paghiamo le tasse più alte d’Europa ed i servizi sono inesistenti, la politica non rispecchia il popolo ormai da anni “la democrazia semplicemente non funziona” – cantava Appino un paio d’anni fa… beh secondo me non aveva tutti i torti!
CRISI ormai è un must da usare quasi in ogni discorso. Tra le tante vittime c’è anche e soprattutto la musica. Tu come combatti questa partita?
Eh… la crisi c’è e si tasta con mano concreta, molti locali chiudono o sono già chiusi, i D.J. si fanno una concorrenza paurosa, ma il ruolo del musicista in Italia non è valorizzato, non è considerato lavoro quindi non ci sono strutture adeguate né l’appoggio della burocrazia, per suonare in certi posti. Oggi ci vuole la partita iva e non tutti la possiedono, ultimamente con “Hai Paura del Buio” di Manuel Agnelli si sta conducendo una battaglia per valorizzare appunto la figura professionale del musicista che in Italia è vista più come un hobby che come – appunto – un mestiere… comunque la mia formula è metterci il cuore chiudere gli occhi e saltare sul palco a suonare!
Dalla Bontempi della tua infanzia ad un lo-fi di oggi sui tuoi dischi. Che tipo di evoluzione cerchi nel suono delle tue produzioni?
Eh… io ho sempre adorato la musica contro corrente, quando tutti ascoltavano Jovanotti io ascoltavo i Nirvana ed i Metallica, cercavo di emulare i Pink Floyd ed i Led Zeppelin, tutta musica poi divenuta decisamente “popolare”… aspetta, Jovanotti?!! io ascolto i Black Keys e Bob Log III e cerco di suonare chitarre destinate al cassonetto dei rifiuti, metto distorsori praticamente ovunque, anche sulla voce. Adoro il lo-fi e mi piace sporcare i suoni, le mie produzioni sono pregne di questi ingredienti qui e trovo molto più affascinante un’imprecisione che una perfezione.
Raccontando in due righe questo nuovo disco che sta arrivando? Dopo “Cinico Romantico” che Cortex dobbiamo aspettarci?
Sta arrivando un nuovo Ep. L’ho intitolato “Ordine Disciplina e Fantasia”. Cortex sarà sempre lo stesso, sarà semplicemente messa in luce una sua parte più rock, un disco breve ma intenso. Ci saranno anche delle collaborazioni ma per ora è tutto, non vi dico altro e vi lascio un poco sulle spine….
Forse è vero che un tempo i cantautori parlavano al popolo e avevano uno scopo e un messaggio sociale. La politica e la canzone d’autore correvano spesso mano nella mano. Poi il POP e la musica leggera ha quasi sempre trattato l’amore in tutte le sue sfaccettature abbandonando un ruolo sfacciatamente sociale. Oggi, forse, si sta tornando alla vita di tutti i giorni con i piccoli e grandi problemi. Tu che ruolo senti di avere… se di ruolo possiamo parlare?
Il mio ruolo, se posso osare a darmene uno, potrebbe essere vicino a quello del moralizzatore: sono un’ambientalista, un animalista, tento di combattere per cause sociali, sto da sempre per difetto dalla parte dei più deboli, cerco di aiutare la gente ad aprire gli occhi a guardare le cose non solo dal loro punto di vista ma provare ad andare oltre e considerare l’altro. Cerco di far capire alla gente che la società, il mondo, in cui viviamo, pregno di capitalismo di lusso di velocità, è povero di poesia, ci stanno rovinando il ricordo delle stelle, il calore del sole, l’odore dei fiori, pian piano stiamo facendo estinguere tutte le forme di vita che non sono utili al nostro fabbisogno, creiamo guerre per futili motivi, per arricchire le tasche dei banchieri e dei grassi petrolieri che comandano il mondo fornendoci ciò di cui non avremmo la necessità. La guerra fa male anche se è fatta in nome della pace…
Cortex domani: in che direzione senti di star andando?
Sto pian piano precipitando in un enorme buco blues!!! Sto perfezionando la mia tecnica pianistica allargando le mie visioni alla musica elettronica ed ad altri stili, il bello della musica è che non si finisci mai di imparare, creare, mescolare, scoprire. Continuo a comprare strumenti mezzi rotti per customizzarli e suonarli, sopratutto chitarre ed amplificatori… ultimamente mi sto appassionando alle tastiere, ho trovato un Farfisa compact. Per il resto mi faccio emozionare dalla vita e cerco di trasporre ciò in musica.
Paolo Tocco