– di Michela Moramarco –
Pierfrancesco Cordio, in arte solo Cordio, è un giovane cantautore, classe 1995. Il suo talento è stato scoperto da Ermal Meta, che ne ha curato la produzione dei primi brani e a cui ha dato la possibilità di introdurre molti concerti. Cordio ha pubblicato il suo singolo “Mezza Mela” a fine novembre 2021. Si tratta di un brano che anticipa un progetto più ampio e che ne annuncia un grande potenziale. Ne abbiamo parlato con l’artista.
Il tuo nuovo singolo si intitola “Mezza mela”. Mi chiedevo se questo titolo indica il sentirsi sempre a metà e la ricerca di qualcuno che ci completi. Che ne pensi? È stato un titolo sorto in maniera spontanea, naturale?
Dunque, non si tratta di un titolo sorto in maniera naturale, è nato in un secondo momento. L’idea è quella di dare una sensazione già dal titolo di quella che è la canzone. Quando ho scritto il testo della canzone avevo salvato il progetto come “Un uomo che non sono io”. Ma poi il mio produttore, Lorenzo Vizzini, intuì che sarebbe servito un titolo che potesse restituire quello che è il sapore del brano, molto fruttato. E poi è anche un gioco di significati…
Il brano ha uno stile ben definito, come è andato il percorso creativo?
La produzione è stata un processo di continuo confronto e di ascolto. Questo aspetto del percorso creativo ha generato molta soddisfazione. Si è parlato molto per questo brano riguardo le mie idee, i suoni, il grande cantautorato italiano e anche i progetti che vengono dall’estero. Lorenzo Vizzini definisce la mia dimensione musicale “mediterranea”, quindi c’è molto colore. Ci sono i fiati, c’è un oboe, per esempio, che è uno strumento abbastanza inusuale per la musica pop. ogni strumento è a servizio del sapore del brano. Quindi l’atmosfera sonora è molto ricca.
Quali sono i tuoi ascolti di riferimento, soprattutto in questo periodo del tuo percorso?
Sì, parliamo di questo periodo perché faccio fatica a trovare dei punti di riferimento generali, perché cerco di ascoltare molta musica e in continuazione. Per dare un esempio, circa due anni fa ho ascoltato molto Luigi Tenco, mentre quest’anno non ho ancora re-iniziato. In ogni caso, ti direi che tra i miei ascolti molto spesso c’è il primo Brunori Sas, quello di “Volume I” e “Volume II”; ma anche il primo Cesare Cremonini, da solista; ti direi anche i Baustelle, per quanto riguarda l’Italia. Inoltre ascolto anche della musica argentina.
Qual è il ruolo di Ermal Meta nel tuo progetto artistico?
Ermal Meta è la prima persona che ha creduto in me, è un po’ il mio talent scout. È la persona grazie alla quale io sto provando a fare questo lavoro. Di fatto ci siamo conosciuti in un contesto informale, in spiaggia, qualche anno fa. Poi da lì siamo diventati amici. Lui è sempre stato molto gentile. A un certo punto ho iniziato a mandargli le mie canzoni e poi lui ha palesato la volontà di produrre i miei brani. Lui è uno che ama stare in studio ed è molto creativo. Da quel momento mi ha dato la possibilità di aprire più di cinquanta dei suoi concerti e ha prodotto le mie prime canzoni. Abbiamo prodotto due EP. Adesso siamo ancora amici.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Semplicemente sto concludendo il lavoro sull’album con Lorenzo e poi seguirà la scelta dei brani da pubblicare come singoli. Ma in realtà sono molto legato al concetto di album e all’idea di avere una visione di insieme. Quindi “Mezza Mela” è un brano che anticipa qualcos’altro.