– di Lucia Santarelli –
Un “Mal di gola”, tanto forte da far inghiottire tutte le parole che non avranno mai suono: Coez sceglie un brano che racconta una rottura – che sentiamo quando la chitarra prende il sopravvento sulla batteria -, per l’apertura del suo quinto album “È sempre bello”, uscito il 29 marzo per Carosello Records, a distanza di due anni da “Faccio un casino”.
Il disco è stato anticipato dalla title track, pubblicata lo scorso 11 gennaio, che ha segnato subito il debutto con il primo posto nella classifica FIMI tra i singoli più venduti e con la certificazione di doppio disco di platino. Al fianco dell’artista romano anche questa volta c’è Niccolò Contessa de I Cani, in veste di produttore e di guida artistica.
A chi aveva inutili pretese sulla sua musica e aspettava forse chissà quale cambio di rotta (come se ce ne fosse stato bisogno), oppure una qualsiasi scusa per parlare della cosiddetta e troppo abusata dicitura di “maturità artistica” senza cognizione di causa, Coez ha risposto con dieci modi diversi di tracciare le storie e le traiettorie delle nostre braccia, ad esempio in “Aeroplani”. Gli umori si riconoscono nelle albe di cieli urbani, le parole giuste nelle canzoni, come mazzi di fiori; la voglia di ritrovarsi fuori dal caos, dal coro, dai rumori dell’astio sui social, si scoprono dei punti fermi in quei momenti che vorremmo fossero sempre “Domenica”. “Catene” è la traccia più interessante del disco, perché semplifica il percorso di Coez, da trascorsi nettamente più sulla scena rap, a quella più pop.
Frasi da graffiti, i versi senza filtri del brano sintetizzano le idee di un odio che “giuro non vi fa bene”, quello propagandistico dei nostri giorni. A questa provocazione (o constatazione) si aggiunge quella più intima di “Vai con Dio”, omaggio al “Disperato erotico stomp” di Lucio Dalla, in cui gli orgasmi si confondono ai sintetizzatori.
Vederci nudi, essere faccia a faccia, accelerare dimenticandoci dei freni, nel casino e nella nostra complessità raccontata da parole semplici: è sempre bello.