«Chi ce la fa ad arrivare fino in fondo ad una vita senza un ostacolo,
senza farsi male mai?»
– di Assunta Urbano –
“Cuore” di Clavdio è uscita verso la fine del 2018. Non ricordo la prima volta in cui mi è capitato di sentire la canzone. Ma non dimentico l’enorme successo tra pubblico e critica. Il cantautore romano, così, è stato associato velocemente al panorama indie mainstream, anche se il suo percorso sembra indirizzato altrove, soprattutto considerando il passato in realtà post rock e dark wave.
L’anno seguente l’artista ha pubblicato il disco d’esordio “Togliatti Boulevard”, con Bomba Dischi.
A distanza di tre anni, il 2 dicembre scorso il pezzo “Freccia” ha segnato il ritorno del musicista. Al singolo, ha fatto seguito l’album “Guerra Fredda”.
Il progetto per Clavdio ha rappresentato un importante momento di vita professionale e privata. È stato il modo per affrontare un insieme di battaglie interiori. La vittoria è stata ottenuta con la nascita di questo lavoro, intenso e pieno di diverse sfumature. Un diario a tutti gli effetti, scritto a cuore aperto, che il cantante porterà dal vivo nelle prossime date del tour invernale.
Ne abbiamo parlato con il protagonista, in un viaggio tra immagini, musica e riflessioni.
È uscito lo scorso 16 dicembre “Guerra Fredda”, il secondo disco di Clavdio. Ci racconti del processo che ha portato alla nascita di questo lavoro?
Ho deciso il titolo dell’album alla fine, perché non avevo niente in mente. Poi, ho buttato giù un paio di righe ed è nato “Guerra Fredda”.
Mi ero fermato con il tour proprio il 7 marzo del 2020, con l’ultima data in Germania. Ma non ho iniziato subito a scrivere. Non avevo per nulla la testa per farlo, così ho preso una pausa. Questo blocco mi ha spaventato, perché dovevo confermarmi come musicista.
Con il primo disco mi sono buttato e ho abbandonato l’impiego precedente. Con il secondo, ho iniziato ad avere dei dubbi sul futuro. Affrontavo il problema di non avere ispirazione e lottavo contro i miei stessi pensieri.
Avevo paura di dover ricominciare da capo, di dovermi scontrare con le aspettative degli altri, ma soprattutto con le mie verso me stesso. Quel periodo è stato pieno di una serie di battaglie, che hanno portato alla “Guerra Fredda”, in cui il nemico ero proprio io. Quando ho superato questa condizione, ho vinto e mi sono rimboccato le maniche. L’ho fatto nel modo più naturale possibile.
Tre anni fa usciva il tuo disco d’esordio “Togliatti Boulevard”. Il primo aspetto che noto è la differenza con la copertina di “Guerra Fredda”. Nel precedente, c’è una folta folla, nel secondo caso un enorme distacco, un vuoto, tra due individui. Parliamo di queste due immagini così distanti tra loro?
L’artwork di entrambe è stato curato da Valerio Bulla. La prima è una foto che io avevo fatto per divertimento. Ero con i miei ex colleghi, probabilmente a Cinecittà World. Abbiamo passato una giornata insieme e quando siamo saliti sulla Aktium (montagna russa acquatica), sapevo che ci avrebbero scattato una foto ricordo. Per divertimento, ho cercato di rimanere serio. Quando l’ho vista, l’ho comprata e l’ho conservata.
L’ho proposta ai ragazzi di Bomba Dischi, perché per me raffigurava il mio modo di essere ironico e tutto ciò che ho messo nel disco. Quella copertina rappresenta perfettamente quel lavoro: tutti si divertono, mentre io, anche se faccio qualcosa di spassoso, resto immobile.
In questa seconda, la foto è stata scattata da Giacomo Gianfelici. Ci sono due me, uno che scaglia una freccia verso l’altro. C’è una guerra solitaria tra due parti del mio stesso io.
C’è qualcosa del tuo passato da cui volevi distaccarti con questo nuovo progetto di Clavdio?
Dal 2020 fino a oggi, oltre a ciò che è accaduto a tutti, mi sono successe molte cose forti a livello personale. Quindi, sì, sicuramente volevo allontanarmi. Infatti, per scrivere questi brani mi sono spostato da Roma. Sono andato in Umbria, avevo bisogno di aria, e mi sono trovato in campagna.
In questo viaggio hai incontrato sulla strada Malika Ayane, con cui hai realizzato “Graminacee”. Come è nata questa collaborazione?
È una delle ultime canzoni che ho scritto per il disco e sentivo ci fosse bisogno di qualcosa di diverso, magari di una voce femminile. Così, ne ho parlato con Maurizio Mariani, che ha prodotto parte del disco, insieme a Fabio Gargiulo, che se ne è occupato nella sua interezza.
Abbiamo pensato subito a Malika Ayane. L’ho contattata, il pezzo le è piaciuto tantissimo e ha accettato. L’unico problema è che avevamo pochissimo tempo. Alla fine abbiamo raggiunto lei a Berlino e in un paio di giorni l’abbiamo registrato. È stato bellissimo.
In “Ogni giorno” canti «Cerca di vivere ogni giorno come se fosse diverso». Perché hai scelto proprio l’aggettivo “diverso”?
“Diverso”, perché forse non è importante che sia “speciale”, ma che non sia uguale agli altri. È fondamentale che il cambiamento avvenga dentro di te, solo così può arrivare un giorno “unico”. Non puoi aspettare che arrivi qualcuno a portarti un biglietto della lotteria vincente. Se agisci sempre allo stesso modo, non sarà mai “diverso” e nella tua vita sarà sempre tutto uguale.
Con “Guerra Fredda” Clavdio ha realizzato che lo scrivere canzoni è diventato un lavoro. Cosa ha significato, per te, questa presa di coscienza?
È stato per me un modo per responsabilizzarmi. Per il primo disco, molte canzoni le avevo scritte negli anni precedenti, in un lasso di tempo più ampio. In questo caso, sapevo che “dovevo farlo”, perché è il mio lavoro. Questo pensiero mi ha portato a vivere le mie giornate in modo diverso. La mia impostazione della quotidianità è cambiata.
Con quello che facevo precedentemente, la musica occupava un’altra parte. Ora, in diversi momenti, ho la possibilità di prendere una chitarra e scrivere canzoni. È qualcosa che sognavo tanto, ma non ero capace di gestire. Avere tempo per fare un disco, ma dovermi concentrare solo su quello, è stata un’altra delle battaglie di “Guerra Fredda”.
Nel vivo di questo lavoro, come vedi la figura del cantautore nella società contemporanea?
Non saprei dirti, perché forse è qualcosa che non va più molto di moda oggi. Bisognerebbe definire bene di che tipo di figura si tratti in questo momento storico.
TOUR CLAVDIO
25 Gennaio Arci Bellezza Milano
26 Gennaio Spazio 211 Torino
28 Gennaio Largo Venue Roma
24 Febbraio Teatro Comunale Cesenatico
25 Febbraio Latteria Molloy Brescia