Nella scena musicale italiana, quella lontana da festival, tv e radio, il nome Cisco riecheggia distintamente nella storia; non tanto per il singolo individuo, ma per quello che ha fondato e portato avanti per lunghi anni. Per chi non lo sapesse, Stefano Bellotti, in arte Cisco, è stato per tredici anni la voce dei Modena City Ramblers assieme ad Alberto Morselli. Sono passati ben dieci anni da quando le strade del cantautore e della storica band si separarono, eppure, ancora adesso, quando qualcuno si accosta al Combat Folk dal sapore irlandese dei Modena City Ramblers, è impossibile non imbattersi nella voce calda di Cisco. Ma il passato è passato, e in questi dieci anni il menestrello di Carpi non è rimasto con le mani in mano e ha continuato la sua strada come cantautore.
Dopo ben tre album in studio e altre due raccolte live, si ritorna all’inizio di quest’anno con un nuovo lavoro: Matrimoni e Funerali. E si parte lentamente, piano e con delicatezza; poi il ritmo cambia, e ci si “scatena” come ai concerti del Primo Maggio, a saltare a ritmo alternato tra calca e sudore. E basta. Niente di più. Si va avanti così per l’intero album senza che ci siano variazioni degne di nota. Lo schema fisso e consecutivo dei brani ha anche un pessimo collante a tenerli uniti: un suono melenso. Terribilmente melenso! A ciò si aggiunge la voce di Cisco che risulta come una litania lamentosa e abbattuta. Perfino i brani più vivaci sono permeati di questa atmosfera. Ma questi non sono i Modena e paragonare, per quanto riascoltandone la voce ciò risulti molto difficile, l’attività e la sensibilità di un singolo musicista a ciò che viene partorito da un’intera band è pretenzioso.
Provando però a cogliere il messaggio delle singole canzoni dell’album, si rimane particolarmente delusi. Cisco è un giudice scettico e crudele. Armato di voce calda e lingua tagliente, spara sentenze al limite del nichilismo, schifato e nauseato dalla società attuale. E di tutta risposta a questo male di vivere, il nostro autore ci serve una politica retorica e altisonante, ma soprattutto poco attuale, cosa che servirebbe sempre per un gruppo o un musicista impegnato politicamente. Un album amaro dunque: di fronte a questa amarezza però si rimane indifferenti e distaccati; che sia per la musica o per il concetto dietro quest’album non riesce a coinvolgere l’ascoltatore. Come capita a tutti una carriera può avere alti e bassi, ma quando si ha una carriera alle spalle, fulgida come quella con i Ramblers, e un nome così affermato sulla scena musicale alternativa, bisogna pesare di più i propri passi ed evitare il più possibile cadute di questo tipo.
Matrimoni e Funerali si rivela un album cinico, stanco, disilluso e privo di speranze. Siamo molti lontani dal “realismo magico” dei Modena, che comunque si manteneva ancora nei primi lavori dell’artista: questa volta Cisco non racconta una storia, ma preferisce lamentarsi di dove è arrivata l’Italia e noi italiani con essa.
Davide Cuccurugnani