L’Interprete di un Film (Io Tu Noi Tutti – 1977)
Quando rivedo il famoso frammento del 1970 in cui Battisti a “Speciale per Voi” discute con una platea che gli dice che non sa cantare, un po’ tremo per il nervoso, e un po’ per la paura di cosa la gente penserà tra 50 anni di quello che oggi affermiamo con convinzione.
L’incapacità di mettersi alle spalle l’ingombrante tradizione italiana del Belcanto è figlia di un approccio ultraconservatore, che vuole che la voce sia utilizzata come uno strumento musicale, ma che non si rende conto di come nell’ultimo decennio proprio l’utilizzo degli strumenti sia cambiato radicalmente. Abbiamo appena citato Io Ti Venderei, in cui Battisti usa la voce per riprodurre ritmiche e assoli.
Ne L’Interprete di un Film, ma in generale su Io Tu Noi Tutti, Battisti è finalmente consapevole appieno delle possibilità del suo mezzo vocale, con cui impenna, piega, ansima e il cui timbro imprime inconfondibilmente in ogni brano. Purtroppo però la pronuncia inglese è quella che è, e nonostante un groove irresistibile, per il quale è volato fino a Hollywood, il suo tentativo di imporsi sul mercato anglofono fallisce in pieno.
In tema hollywoodiano anche questo pezzo, in cui Mogol azzarda un paragone tra la dolce stanchezza di un medico che ha operato tutta la notte e quella di un giovane padrino. E non si parla di prima comunione.
L’Interprete di un Film (Io Tu Noi Tutti – 1977)
Quando rivedo il famoso frammento del 1970 in cui Battisti a “Speciale per Voi” discute con una platea che gli dice che non sa cantare, un po’ tremo per il nervoso, e un po’ per la paura di cosa la gente penserà tra 50 anni di quello che oggi affermiamo con convinzione.
L’incapacità di mettersi alle spalle l’ingombrante tradizione italiana del Belcanto è figlia di un approccio ultraconservatore, che vuole che la voce sia utilizzata come uno strumento musicale, ma che non si rende conto di come nell’ultimo decennio proprio l’utilizzo degli strumenti sia cambiato radicalmente. Abbiamo appena citato Io Ti Venderei, in cui Battisti usa la voce per riprodurre ritmiche e assoli.
Ne L’Interprete di un Film, ma in generale su Io Tu Noi Tutti, Battisti è finalmente consapevole appieno delle possibilità del suo mezzo vocale, con cui impenna, piega, ansima e il cui timbro imprime inconfondibilmente in ogni brano. Purtroppo però la pronuncia inglese è quella che è, e nonostante un groove irresistibile, per il quale è volato fino a Hollywood, il suo tentativo di imporsi sul mercato anglofono fallisce in pieno.
In tema hollywoodiano anche questo pezzo, in cui Mogol azzarda un paragone tra la dolce stanchezza di un medico che ha operato tutta la notte e quella di un giovane padrino. E non si parla di prima comunione.