di Luigi De Stefano
Quando mi hanno chiesto di scrivere questo pezzo sapevo già che si trattava di un’impresa utopica, e che probabilmente il 90% di quelli che lo leggeranno fino in fondo conoscono a menadito ognuna di queste canzoni.
Volevo però evitare di andare volutamente a selezionare i titoli più oscuri, gli esperimenti falliti, i piccoli interludi, gli strumentali e tutto quello che non mi va quasi mai di andarmi a sentire quando ho cinque minuti di tempo. D’altro canto però volevo anche cercare di evitare tutto quello che è stato (finalmente) sdoganato in tempi recenti, in un modo o nell’altro. Canzoni (fantastiche) come Il Veliero per esempio, o qualsiasi cosa contenuta in Anima Latina, un disco che adesso è quasi banale citare come il miglior album italiano di sempre. Anche se di fatto è vero.
Ecco quindi cinque brani che amo, e che – nel momento in cui scrivo – non hanno ancora raggiunto i 10.000 ascolti. Segno che non sono stati inclusi nella grande compilation che campeggiava in homepage, e che probabilmente troppo poco spesso vengono consigliati agli amici, al suono di “Lascia perdere le canzonette [sic], senti piuttosto qua…”