“La Coinquilina” è il nuovo singolo di Chiara Cami, fuori per 2o Records e in distribuzione Artist First. Un nuovo capitolo per la cantautrice romana classe 1998 che ci immerge in una storia d’amore urbana, che non ha paura di risultare sfacciatamente pop, Chiara Cami dà infatti ufficialmente inizio all’estate con il primo singolo che vi ritroverete a canticchiare in macchina. “La coinquilina” è la storia di Ragazza che conosce Ragazzo, c’è sintonia, forse è quello giusto, finalmente si va al sodo e… lei scopre che lui convive. Da anni. Chiara Cami (Laziosound 2019) canta di un’esperienza spiacevole con l’ironia di chi ride per non piangere, un po’ come farebbe Taylor Swift se fosse di Monteverde e questo fosse il suo esordio in italiano. Ci sono tutti gli ingredienti dell’inno pop per ventenni disillusə: il tono confidenziale dei vlog su YouTube, un ritornello da cantare davanti allo specchio con una spazzola come microfono e un finale rock alla Olivia Rodrigo.
“La coinquilina” è anche il primo brano assoluto prodotto dalla neonata etichetta 2o Records, ultimissimo progetto a firma Arte2o, dopo la Arte2o Music Academy, per promuovere giovani talenti nel mondo della musica.
L’abbiamo osservata su YouTube, e poi le abbia fatto qualche domanda!
Come si concilia la tua attività su YouTbe con il tuo percorso musicale?
In un certo senso penso che siano due facce della stessa medaglia. Ho sempre percepito il bisogno di raccontare quello che mi succede e molta ispirazione in questo senso è provenuta proprio dalle persone che guardavo su Youtube e che mi facevano sentire meno sola nelle cose che mi trovavo ad affrontare negli anni. Un esempio di questo è una delle mie musiciste preferite, dodie, che è nata come musicista proprio su YouTube e che spesso crea dei fili narrativi piuttosto diretti fra i video parlati e quelli in cui suona le sue canzoni. Io aspiro a fare lo stesso e continuare ad usare entrambi i mezzi in senso autobiografico, sia perché fa bene a me per sublimare le mie esperienze, sia perché spero che chi mi segua possa trovarle di conforto.
Ricordiamo che hai partecipato alle audizioni di X Factor. Lo rifaresti?
Wow, che memoria! In realtà io mandai la candidatura quando avevo sedici anni ma non mi presentai il giorno dei provini, anche se avevo già stampato liberatoria, foto e documenti. Non ero convinta fino in fondo che quello potesse essere davvero il percorso giusto per me e tornando indietro rifarei la stessa scelta (anche se molti miei amici mi hanno insultata per anni). Al tempo non suonavo neanche uno strumento e avevo appena iniziato a scrivere in inglese. Non credo che avrei avuto un carattere abbastanza forte per essere selezionata e anche se lo fossi stata temo che sarei stata davvero troppo fragile in mano a una produzione così grande. Al momento sono contenta del mio percorso da indipendente e credo tantissimo nella potenzialità del percorso organico che stiamo tracciando insieme a 2o Records. Vedo tantissimi artisti che ce la fanno anche senza talent e mi lascio ispirare da loro.
Musica e televisione possono andare d’accordo? Musica e competizione?
Bellissime domande entrambe e non so se sono molto qualificata per rispondere, ma ci proverò! Musica e televisione possono certamente andare d’accordo, credo che la chiave sia trovare un modo per portare i propri contenuti adeguandosi al medium televisivo ma senza snaturarsi. Lo vedo un po’ come scegliere un vestito elegante rispetto a un outfit più da tutti i giorni. Alla fine all’interno del contenitore sei sempre tu, devi solo mostrarti in modo da non sembrare fuori luogo. O magari c’è a chi piace proprio rompere gli schemi del medium stesso, sono gusti! Io sicuramente opterei per la prima opzione se mai ne avessi l’occasione, la TV mi affascina tantissimo e mi piacerebbe molto poterci portare la mia musica. Per quanto riguarda la musica e la competizione non so bene cosa rispondere perché fino ad ora ho avuto a che fare esclusivamente con il mondo degli artisti emergenti e ho trovato solo tantissima collaborazione e genuino orgoglio quando qualcuno di noi “ce la fa”. Se invece ti riferisci alle competizioni musicali vere e proprie penso che siano una bella vetrina e che alla fine il piazzamento conti ben poco, guarda Tananai per esempio.
Di cosa parla il tuo nuovo singolo “La Coinquilina”?
“La Coinquilina” è la canzone che ho scritto dopo una delusione che non posso neanche chiamare “d’amore” dato che non c’è stato il tempo di sviluppare chissà quale sentimento. Praticamente l’anno scorso mi ero invaghita di un ragazzo che aveva tantissime qualità e che nella mia testa (non avremo mai la conferma, ma i segni a me sembravano piuttosto inequivocabili) era a sua volta interessato a me. Purtroppo, dopo qualche settimana sono venuta a sapere che si era dimenticato di dirmi che non solo era fidanzato, ma viveva insieme alla sua compagna che quindi per me è diventata la sua “coinquilina”. L’unica cosa che mi rimaneva da fare era scriverci qualcosa sopra, perché la situazione mi sembrava davvero tragicomica, ed è esattamente quello che ho fatto.
Quali sono i tuoi piani per il resto dell’estate?
Al momento sono a casa con Il Morbo del 2019, proprio quello lì, e non so quando me lo scrollerò di dosso. A luglio ritornerò in studio insieme ai miei produttori Luca e Michele Bellanova per continuare a lavorare agli altri brani che ho scritto in quest’ultimo anno, anche perché l’autunno si avvicina e chissà che non debba uscire altro appena l’aria inizierà a rinfrescare.