– di Riccardo De Stefano –
Che cos’è la musica di oggi?
Se lo chiedono i Canova nel loro nuovo singolo, “Musica di oggi” (Maciste Dischi/Artist First), scritto da Matteo Mobrici e prodotto da Giordano Colombo e Federico Nardelli. Che lapidariamente ripete nel ritornello “vaffanculo“, con un sentimento che in molti condivideranno.
Il brano sembra suggerirci un passo di lato dei Canova, né in avanti né indietro. Il tentativo di dire qualcosa di “diverso” senza dire in realtà qualcosa di “diverso”, né musicalmente né liricamente parlando.
Però la domanda ci resta in testa. Che cos’è la musica di oggi? Nel comunicato stampa che accompagna il singolo, ci dicono:
“Che cos’è la musica di oggi? Cos’è diventata? Volevamo fare la rivoluzione e adesso? Musica di oggi probabilmente è la nostra canzone più d’impatto – dichiarano i Canova – Un impeto indie che sgrida il pop, o viceversa? Instagram, le classifiche, la promiscuità, i concerti, la tv, la serialità, l’omologazione. Volevamo fare le canzoni e siam finiti a fare le riunioni. Volevamo fare la rivoluzione, ma ora mettiti bene, si va in televisione. Rock ‘n’ roll, contraddittorio e autoironico, esplosivo.”
Ed è innegabile notare come tutto il circuito del nuovo pop (indie, itpop chiamatelo come volete), sembrava sul punto di fare una rivoluzione stilistica e culturale, magari quella “from my bed” degli Oasis, mangiata rapidamente dai grandi media e dagli show/eventi di massa musicali ormai inevitabili come Sanremo e Primo Maggio. A cui ovviamente i Canova stessi partecipano quando possono.
L’indie è stato “alternativo”? O solo una grande parentesi – conformista e innocua? Oggi che tutti vogliono apparire, esserci, mangiare sopra gli altri e usare la tv perfino per autodistruggerci, come ci insegnano Bugo e Morgan, cosa rimane della musica?
“Musica di oggi” sembra un’ironica constatazione dell’essere arrivati ai 30 anni e di stare finendo “pompieri”, più che incendiari. Forse una critica, forse un’autocritica, non pone soluzioni se non il laconico “vaffanculo“, ripetuto come un mantra, che non risponde però davvero alla domanda: che cos’è la musica di oggi?
Nel dubbio, ci accodiamo al ritornello dei Canova.