Si intitola “Tana libera tutti” questo nuovo singolo di Celeste Caramanna, brano che torna a dar voce all’ultimo Ep che chiude la trilogia titolata “Antropofagico”. Forse uno dei brani più delicati e profondi, forse l’unico momento di sfacciata aderenza alle bellezza nostrane essendo abitudine ormai pensare a lei come un’artista apolide di natura internazionale. Celeste Caramanna, in questi tre dischi della trilogia, ripercorre tutto il background privo di confini ed etichette, senza ancorarsi ad un genere preciso, sfogliando il suo personalissimo concetto di “world music”… che significa incontro, che significa anche contaminazione ed emancipazione. Un sound raffinato che abbraccia in toto un onesto modo di fare e di pensare alla musica.
Partiamo da questo titolo. Decisamente fastidioso nel suono, posso dirtelo? Come mai questa scelta poco estetica?
Certo che puoi dirlo… ovviamente quello che mi ha catturato è il significato di questa parola, della sua profondità e delle innumerevoli possibilità di interpretazione… ma ti devo dire che anche questo suono che tu senti fastidioso, mi colpisce e mi piace… non passa inosservato… per questo la scelta con questa estetica…
Ma estetica a parte direi che la trilogia di Celeste Caramanna racchiude davvero un mondo esteso… manca ancora qualcosa secondo te?
Manca tanto tanto tanto… non c’è limite, è così ricco di tante possibilità, di diversità, di scoperte… non è una strada solo di ritmi, generi, stili musicali, ma è principalmente una strada di culture diverse, di modi di vivere diversi, di persone diverse, di vite diverse…
Il singolo “Tana libera tutti” si presenta da se ed è prezioso anche nel suo video. Io invece ora vorrei fare un passo indietro e puntare la mia attenzione sul precedente singolo “Hilarious” perché penso che in qualche modo sia un brano davvero rappresentativo della tua carriera. Dentro c’è di tutto, dall’Africa al pop italiano… non trovi?
È difficile perché ogni canzone che facciamo ci rappresenta in qualche modo… quindi è difficile vedere tutto in un’unica canzone, ma il contrario è anche vero, mi trovo diverse volte interamente dentro le mie canzoni… e veramente ci sono tante di queste diversità lì dentro…
Eppure in tutto questo viaggio l’Italia sembra davvero poco tua anche quando l’hai “indossata” per i tuoi brani. Posso chiederti cosa ne pensi e, nel caso, secondo te perché accade questo?
Può essere giusto così… la spiegazione sta giustamente nel lavoro di costruire la canzone… per me ancora è più difficile, più pesante, più impegnativo, quando mi confronto con me stessa nel contesto di una composizione italiana, rispetto a quando lo faccio in un contesto internazionale… con certezza è un mio problema interno con i miei riferimenti, con le mie auto-esigenze, mi sento ancora meno libera…
Mi sarei atteso un video decisamente meno classico… anzi, più figlio di un mondo cosmopolita… cosa ne pensi?
Era un video incidentale… un video fatto da me stessa… senza nessuna pretesa… ero a Londra, ero nel mio appartamento, ed ero lì nel parco, era proprio un ritratto della mia routine in quel periodo…
A chiudere: questa trilogia uscirà in un’unica raccolta, magari in vinile visti i tempi floridi per queste nuove antiche mode?
Si, questa trilogia uscirà sia in CD che in Vinile e conterrà anche qualche traccia in più…