– di Naomi Roccamo –
Il 23 aprile 2021 è sbucato fuori il secondo singolo di Cecco e Cipo, gli inseparabili concorrenti di X Factor, che ricordiamo tutti con la chitarra in mano e la leggerezza a portata di mano.
Il protagonista del loro nuovo singolo, “I due eschimesi dell’isola di Baffin”, è il tempo, che nell’isola di Baffin è dilatato e infatti lì una notte dura sei mesi.
Questa volta i due si son separati e ho avuto il piacere di chiacchierare con 50% di loro, ovvero Fabio Cipollini in arte Cipo. Può parlare per tutti e due. Ovviamente.
Ciao Cipo! Come va? Poi è vi davvero presa bene con “I due eschimesi dell’isola di Baffin”? Sono curiosa di sapere cosa avreste fatto davvero in quei sei mesi; nel videoclip vi limitate a sedervi e mangiare un panino in tranquillità, ma idealmente?!
Ciao! Ieri andava peggio, oggi meglio. Nel video facciamo quello che facciamo tutti i giorni, volevamo rappresentare noi che andiamo a fare merenda, lì dura davvero sei mesi la notte e niente è l’unica parentesi di amore del pezzo. Il brano parla proprio di me che cerco di fuggire dall’amore, non voglio più parlare di lei e dell’amore, cerco di farmela prendere bene parlando nell’isola di Baffin. Poi però, alla fine, cerco di non parlare di lei parlando di lei, non parlo di te e come sei ma alla fine cedo. Parla di me che non voglio parlare di lei, insomma non so se hai capito, ride ndr. La parentesi amorosa riguarda il nostro tempo insieme: se fossimo stati insieme quella notte, e lo siamo stati, avremmo fatto quello che si fa in una notte però come se fossero sei mesi. Sarebbe durato un po’ di più, ecco!
Ma soprattutto, poi vi è presa veramente bene?
No, per nulla, abbiamo passato un periodo buio e lo stiamo passando ancora. Ripartire è una fatica. Noi siamo speranzosi, ma la situazione in realtà non è molto buona. Questa canzone è stata proprio la nostra chiave segreta per farcela prendere bene, anche se non c’è da prendersela bene e c’è bisogno di cose così.
Nel 2021 siete tornati con un altro singolo, “Ancora un’altra volta”. Parlami un po’ del making of.
Una canzone d’amore un po’ più leggera. Quella è la mia preferita del disco perché a livello di testo e arrangiamento mi ha dato molta soddisfazione. C’è stato un grande lavoro di suono e scrittura. La scrittura è insolita per i soliti Cecco e Cipo, che sono abituati a parlare in un’altra maniera; c’è un linguaggio nuovo, un modo di esprimersi più romantico e più serio. In genere parliamo di pesciolini, lì parliamo dell’amore in maniera più intima e seria.
Torniamo un bel po’ indietro. Quante puntate dei Simpson avete visto insieme prima di scrivere “La canzone di Boe”?
Credo che Cecco sia la persona che ha visto più puntate dei Simpson al mondo, più di me. Cecco le sa tutte e conosce tutte a memoria e un giorno scherzando è venuta fuori “La canzone di Boe”. Lui non è solo più fan di me dei Simpson, ma anche più tifoso di me dell’Empoli, perché noi siamo di Vinci ma tifiamo Empoli.
Eh sì, so che condividete la stessa città di Leonardo! Che effetto fa?
Beh è una grande responsabilità, questo è certo. C’è da dire che non c’è tantissimo da fare in un paesino del genere, ci annoiavamo molto e invece di girare fra i campi ci siamo dilettati nella chitarra e nel canto. Ci piace scrivere canzoni su quello che ci succede e via.
Come sono Cecco e Cipo nella “vita vera” e quanto è quotidiano il loro rapporto?
Io e Cecco siamo migliori amici e ci conosciamo da quando avevamo cinque anni. Siamo cresciuti insieme e abbiamo condiviso tantissime cose, dal calcio alle ore noiose. Ora che ci siamo separati, perché io sto a Firenze, ci vediamo principalmente per lavorare o ci becchiamo per una birra.
Son capitate delle volte in cui non avevate nessuna voglia di beccare l’altro e siete costretti a farlo per lavoro?
Sì, certo, però questa cosa che comunque adesso ci vediamo solo per lavoro ci fa litigare molto meno. Separare vita privata e lavoro è un bene e stando insieme h 24 capitava di litigare.
E di litigare per delle cose stupide? O per delle ragazze?!
No, per ragazze no, perché lui è una persona mega riservata e tutto quel che riguarda le donne lo tiene segreto. Però certo, botte, schianti, manate, tutto con amore.
Ormai son passati sette anni, ma Il ricordo più bello di X Factor quale rimane?
Mamma mia, iniziano a essere un po’! Quel provino ci ha immortalato, la gente si ricorda di noi per quell’immagine, credo, anche se in gara siamo stati poco. Ti dico il più memorabile e cioè, finito il provino, quando siamo tornati in macchina, siamo stati derubati e non è stato esattamente incredibile. Io personalmente mi sento molto fortunato, perché molta gente non ha avuto la nostra stessa possibilità. Siamo semplicemente rimasti noi stessi e quando lo fai allora, forse, le cose funzioneranno, e non rinnego e non ti dico che non lo rifarei. Poi, sai, i talent sono sempre un’arma a doppio taglio, non si ha tutto questo potere decisionale, però, ecco, a noi è andata bene.
Poi era un periodo in cui i talent erano ancora molto rilevanti e rivelanti, adesso rimangono uno dei modi. Invece un ricordo carino del tour?
Mi ricordo benissimo una data a Massarella, durante una sagra della zuppa storica che si fa da quelle parti. A parte il fatto che lì ho conosciuto proprio la ragazza per la quale ho scritto “I due eschimesi sull’isola di Baffin”, poi c’era con noi anche Franco Califano, e quella è stata una cosa incredibile della vita.
So che state aspettando il momento giusto per far uscire il disco, il mondo non è letteralmente pronto ai live e alle nuove uscite.
No, il mondo non è pronto e stiamo rimandando da molto tempo. Doveva essere marzo e invece. Poi è tutto pronto ed è un discone, sono umile, ma è un disco grintoso e maturo e bello, lo posso dire (ride, ndr).
Allora ti ringrazio molto per il tempo che mi hai dedicato e ci “sentiamo” presto!
Grazie a te, è stato un vero piacere!