Il 3 giugno è uscito per Le Siepi Dischi/Believe “sospesi”, il nuovo singolo di caspio che, dopo l’uscita dell’EP “fugit”, torna con un nuovo brano in collaborazione con il cantautore milanese GODOT. La canzone, pur avendo una base cantautorale, si ispira all’elettronica di derivazione nordica e parla del sentirsi faticosamente sospesi in un mondo in cui pare che chi si ferma sia perduto. caspio e GODOT. ripercorrono la corsa affannosa verso un futuro incerto e sospeso.
Un altro piccolo gioiello che porta la firma de Le Siepi Dischi, e non potevamo che farci raccontare qualcosa in più dai due protagonisti.
Come avviene il vostro incontro, e cosa vi ha affascinato l’uno dell’altro?
caspio | Credo di aver scoperto GODOT. grazie a una sponsorizzata Instagram del suo album, “Controtempo”. Il pezzo in sottofondo era una meraviglia, ho fatto un giro sul suo profilo e ho iniziato a seguirlo. Di Giacomo posso solo dire belle parole. Nonostante le appartenenze musicali differenti, mi sento umanamente in sintonia e penso che questa sia la cosa più importante.
GODOT. | Con caspio galeotto fu Instagram. Ci siamo conosciuti prima virtualmente, un po’ come sempre più è accaduto a molti, specialmente negli ultimi anni.
Ci sono stati un po’ di messaggi di circostanza, qualche cuoricino qua e là, e poi un giorno mi pareva di conoscere caspio da sempre. Quando mi ha proposto il progetto e ci siamo videochiamati per la prima volta mi è sembrato tutto così naturale. Caspio non è solo un bravo autore e un bravo artista, è anche una bella persona e credo che questo dia un valore immenso ad ogni cosa. Ho molto da imparare da lui!
Qual è stato il processo che ha portato alla stesura del testo di “sospesi”? Avete discusso tra di voi su quale significato dovesse avere il brano, o è nato tutto in modo spontaneo?
caspio | Ho avuto l’enorme fortuna di ricevere in regalo un pianoforte bellissimo, degli anni ‘30, di valore. Lo so, non è cosa di tutti i giorni. In realtà non lo so suonare e faccio davvero fatica a capire bene cosa io io stia facendo quando metto le mani su quei tasti. Siccome con la musica non demordo mai, un giorno mi sono messo a strimpellare e a un certo punto, tutta da sola, ne è uscita “sospesi”. Ovviamente non suonata bene come da Cristiano Norbedo (co-producer del brano) ma la struttura e la melodia erano già lì, pronte per essere accompagnate da un testo. Il mio gatto è solito dormire sul pianoforte. L’ho guardato e mi sono uscite le parole “dormi poco, dormi male” con tono sarcastico. Da lì (giuro!) è nata l’idea del brano. Sapevo già che era destinata a un featuring, era molto lontana dal solito caspio. Mi è venuto subito in mento GODOT. per tutte le ragioni di cui sopra.
GODOT. | La canzone è opera di caspio: mi propose il progetto senza sbilanciarsi troppo sul brano a cui avrebbe voluto lavorare con me. Per me poteva anche girarmi un pezzo sul problema delle meduse nel mare di Trieste, e io avrei comunque cantato tanto ero gasato dalla possibilità di lavorare insieme!
A parte gli scherzi: dopo qualche settimana dall’avermi contattato, mi gira il pezzo e mi racconta cosa significava per lui, l’immagine alla base di tutto e io semplicemente mi metto in ascolto. Mi lascia carta bianca sulla mia strofa e io mi ci getto a capofitto. Ero a casa bloccato dal covid in quei giorni, e questo mi permise di potermi concentrare unicamente sulla canzone: la stesura fu abbastanza immediata. Registrare il provino con tutta quella tosse invece una tortura!
Che cosa vi ha fatto sentire sospesi ultimamente?
GODOT. | La musica! Ho un rapporto di grande sofferenza con la musica: da una parte, la amo così tanto che vorrei vivere solo di ciò che scrivo; dall’altra, è la musica stessa a non permettermi di sopravvivere.
E così cerco di barcamenarmi tra mille lavori e le mie autoproduzioni, ma dentro me si crea un rapporto di grande tensione, in cui mi sento costretto a fare pur di non scomparire, pur di far sentire la mia voce. Ma è così faticoso!
caspio | Anch’io come GODOT., la musica. Siamo vittime della musica usa e getta che prevede che tu debba continuare a produrre perché se non produci non esisti. Solo che molto spesso produrre non vuol dire fare davvero musica. Possiamo solo osservarne gli effetti. Fine della polemichina.
Com’è stata per voi l’esperienza del Covid e come state vivendo questa rinascita improvvisa che invece sembra che stiamo vivendo oggi?
caspio | Mi spiace dirlo ma in un primo momento a me ha cambiato la vita in meglio. Ho ritrovato il tempo perduto per fare quello che mi piace sul serio, ovvero la musica. Vero è che mi sono talmente tanto buttato a capofitto, senza risparmiarmi mai, che sono arrivato alla fine del 2021 completamente distrutto (ecco perché “sospesi”). Però ne è valsa la pena.
GODOT. | Avevo appena finito un master universitario e stavo di fatto entrando nel mondo del lavoro. Ero abbastanza certo avrei continuato nel mondo del teatro, in cui ero finalmente entrato. E invece il covid ha stravolto tutto.
Ho certamente avuto molto più tempo: GODOT. su instagram c’era già, ma è stato il covid ha darmi il tempo di dedicarmici.
Il mio disco, Controtempo, è uscito nel 2020. Ma sono riuscito a portarlo live solo a partire da maggio 2022.
Ho avuto però anche tanto tempo per nuova musica. Ho scritto molto durante il covid, e alcuni dei brani scritti sono – ovviamente a mio parere – i brani più veri e belli che io abbia mai scritto. Sto lavorandoci proprio in questi mesi, in vista di un prossimo album magari.
Che cos’hanno in comune Trieste e Cinisello Balsamo?
GODOT. | Conosco poco Trieste, l’ho visitata anni fa e ci sono tornato per incidere. E allo stesso modo, in realtà, conosco poco Cinisello Balsamo, da cui sono scappato appena ho avuto modo di mantenermi da solo.
In comune direi l’orientamento politico dei suoi primi cittadini, ma anche forse quel senso di “città di confine”. Una, Trieste, è ai confini dell’Italia. L’altra, Cinisello Balsamo, ai confini di una metropoli come Milano. Il confine è un luogo spesso difficile, ma dove è possibile cogliere e raccontare tanta vita.
caspio | Non essendo mai stato a Cinisello Balsamo mi fido ciecamente di quello che dice GODOT.