– di Edoardo Biocco –
Nel 1979 Italo Calvino diede alle stampe il suo libro “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, un capolavoro della letteratura postmoderna in cui il lettore si ritrova, di volta in volta, ad affrontare in dieci capitoli, dieci differenti incipit di altrettanti romanzi.
Questo per Calvino non fu certo un semplice esercizio di stile, quanto un tentativo di dimostrare come la realtà non abbia un solo modo di essere rappresentata, celebrandone la sua molteplicità.
I Calibro 35 in Momentum (con le dovute proporzioni, beninteso) hanno portato a termine un’opera simile componendo dieci modi diversi di vedere la musica, di renderla sfuggevole alla categorizzazione e impermeabile ai paletti imposti dai generi.
Per Momentum, tornano sul luogo del delitto e registrano nello stesso studio del loro album d’esordio; i dieci brani del nuovo album dei Calibro 35 sono degli strumentali (esclusi i due featuring estremamente interessanti) che in alcuni casi riprendono il discorso della musica da poliziottesco un po’ funky e un po’ noir a cui sono tanto affezionati, e in altri casi spaziano verso un uso più spregiudicato dell’elettronica e delle campionature. Il risultato è davvero eccellente, specie quando ai loop digitali si unisce il vivo degli strumenti del quintetto milanese, che dà modo al loro estro creativo di esprimersi al meglio, e ci tengono a specificare inoltre che ogni singolo suono contenuto nell’album è passato per le mani di un musicista.
Nonostante la presenza dell’elettronica, quindi, i Calibro 35 hanno optato per una base prettamente artigianale nel loro lavoro su cui modellare le singole personalità che animano Momentum, un animale vibrante e senza tregua, capace di sgusciare via ogni volta che si cerca di ingabbiarlo.
D’accordo i Calibro 35 non saranno gli Italo Calvino della musica italiana, ma proprio come gli incipit dei suoi romanzi erano già piccole opere d’arte, lo stesso si può dire di questo album che sembra quasi composto da dieci colonne sonore a cui mancano soltanto i film per essere complete al cento per cento.