– di Michela Moramarco –
Classe ’97, Brina è un rapper emergente di Arezzo. Dopo un’esperienza di musicista in gruppi tendenti al genere metal, Brina trova nel rap una forma di espressività più conforme alle proprie esigenze creative. Il frutto è l’album BOLDERLINE. Composto da dieci tracce irriverenti e di spessore testuale, BOLDERLINE è un album valido e fruibile. Abbiamo scambiato qualche battuta a riguardo con l’artista.
Il tuo album d’esordio è un mix stilistico molto intrigante. Come è andato il processo di scrittura dei testi?
Si tratta di testi che ho scritto nel corso della mia adolescenza, in cui ho sempre coltivato questa passione creativa di riportare tutto su carta. Quindi partendo da temi adolescenziali per arrivare a tempi più odierni ho voluto trarre delle idee da cui ho strutturato i brani. Il processo creativo quindi si è evoluto nel tempo, crescendo e ascoltando sempre più musica.
E a livello sonoro?
Per quanto riguarda lo stile sonoro avevo in mente di creare un album eterogeneo dal punto di vista del sound. Ascolto molti generi di musica diversi e non ho scelto di limitarmi ad uno di essi. Considero il rap un genere molto versatile adatto a mescolarsi con altri generi. Le idee più definite sono chiaramente arrivate in studio. Ho voluto portare un approccio da live band in un disco che fosse rap.
Qual è stato il brano più difficile da completare?
Il brano più difficile è stato “Scappo” perché avevamo dubbi sulla struttura del brano in sé, si pensava di aggiungere un altro ritornello e scegliere la struttura per come la ascoltiamo adesso è stato un po’ come perdersi in un bicchiere d’acqua.
Con quali artisti emergenti italiani ti piacerebbe collaborare?
Mi piacerebbe collaborare con degli artisti che stanno emergendo principalmente nel mondo trap, un nome su tutti è 18k. Lo ritengo non solo talentuoso ma anche genuino e sincero, a livello umano e professionale.
Cosa ti auguri per il tuo futuro?
Ho pubblicato quest’album per esprimermi e esorcizzare certe cose della vita, insomma per potermi esprimere. Mi auguro di suonare in giro il più possibile.