Dopo una prima pubblicazione nel 2013 in formato EP, i Braski Lacasse tornano sulle scene con un nuovo album intitolato “So Afraid To Be Alone”. La formula dei musicisti romagnoli mischia hard rock, punk e molto altro ancora in riff e “schitarrate” efficaci e senza noiosi tecnicismi, due voci scanzonate che rimodellano alla perfezione il concetto di intonazione sul timbro del loro suono personale e ritmiche energiche, movimentate ben legate alle linee di basso.
I Braski Lacasse aprono le danze con “I Loved You So”, un brano che trova nel riff introduttivo di chitarra e nel ritornello, da cantare obbligatoriamente in coro, la combinazione convincente e perfetta per un inizio che sa coinvolgere e interessare. A seguire, senza scendere d’intensità, il personalissimo incontro con il diavolo di “A Date With The Devil” in cui una nuova voce (sono due cantanti) capeggia sprezzante sulla linea strumentale che ricorda per melodia e struttura uno dei terzetti storici del punk britannico: Simonon, Headon e Jones, rispettivamente basso, batteria e chitarra dei The Clash.
In “Friends”, primo singolo dell’album, i Braski Lacasse lanciano una divertente invettiva contro i “falsi amici” in una canzone che non smette un secondo di far dondolare la testa e muovere i piedi a tempo, tanto che sul finale sfocia in un incontenibile riff hard rock.
“So Afraid To Be Alone” impressiona positivamente dal primo ascolto catturando l’attenzione, ma è dal secondo, quando si prende un po’ di familiarità con i brani, che inizia il divertimento. La miscela musicale a tratti ruvida e psichedelica si alterna a momenti di puro caos e follia anche grazie all’intreccio delle due voci apparentemente strano ai primi secondi e perfetto già dopo un paio di minuti. Tutto all’insegna del rock, del punk e, fondamentalmente, della buona musica. Perché questo fanno i Braski Lacasse.
Un buon album d’esordio per una band che sa stupire e infondere quella giusta voglia di uscire di casa per assistere ad un loro concerto, magari con un boccale di birra tra le mani e saltellanti sotto il palco. Tutti insieme, tanto per non aver paura di trovarci soli.
Gianluca Grasselli