L’artista romana classe ’98 ha appena pubblicato il suo EP d’esordio, “Prisma”.
– di Blowy –
Parola del giorno: Sinestesia
Suono e colore. Oliver Sacks nel suo saggio Musicofilia (2007), descrive l’affascinante fenomeno sensoriale/percettivo (sinestesia) che determina l’associazione di una melodia musicale a un colore specifico. Da vari esperimenti si evince come canzoni con messaggi positivi vengano associate dagli ascoltatori a colori primari come blu, rosso e giallo, a differenza di canzoni tristi associate per lo più a colori “freddi” come il grigio.
E a proposito di questo, Bordeaux è il colore che Sara Sbaragli ritrova nella sua voce e nella sua musica, e che arriva a noi suggerendoci emozioni calde, sensuali e avvolgenti.
PRISMA
«Il prisma, quando è attraversato dalla luce, si scompone in sette pezzi che restituiscono altrettanti colori diversi», ci spiega la cantautrice.
Tralasciando che i brani contenuti nell’EP non sono sette ma cinque, direi che il concetto rispecchia alla grande l’anima di questo progetto che, come un prisma, dà vita a cinque brani molto diversi tra loro.
La tracklist si apre con “sine”. Sarà colpa della distanza tra i miei gusti personali e determinate sonorità attuali, ma non avrei posizionato questo brano all’inizio. Forse non lo avrei posizionato proprio.
Testo e tematica inesistenti, arrangiamento che trasmette pesantezza (dovuta forse alla forzata ricerca sonora) e interpretazione con influenze rap/trap che cinque anni fa potevano definirsi innovative. Per cui, bocciato.
Ma andando avanti, la seconda traccia “fiori ghiacciati” mi tiene incollato alle casse. Dopo i primi trenta secondi a tutti verrebbe da urlare “C***o, è questo che dovresti fare!”. E avrebbero ragione.
Il testo molto ben scritto, ci dice qualcosa di vero e di sentito, sorretto da melodie incisive. L’arrangiamento minimal rispetta un’interpretazione intima che ci lascia intravedere le vere capacità di Bordeaux.
Vado avanti.
Arrivo all’ultima, “nodi”. C***o, è questo che dovresti fare!
“nodi” è l’esempio lampante di come un brano ben scritto funzioni alla perfezione eseguito anche solo con chitarra e voce. Bordeaux ci fa immergere pienamente nel suo mondo, nel suo vero mondo.
Ascoltandolo qualcosa mi fa pensare allo stile esecutivo di Emma Nolde, e benché le due artiste siano parecchio distanti, questo va preso come un complimento. Complimenti anche ai produttori per la scelta sonora. Promosso a pieni voti.
Nel complesso, si percepisce in “PRISMA” ancora una spiccata indecisione stilistica, ma Bordeaux è solo agli esordi. Già in questo primo EP è chiara la capacità dell’artista di regalare brani dai colori intensi, emozionanti e vivi. Come la sua voce e la sua musica.