Torna Beppe Cunico dopo l’esemplare pubblicazione di “Passion, Love, Heart & Soul”, disco monumentale disponibile anche in una preziosissima release in vinile. Se non fossero per poche fastidiosissime zone d’ombra, saremmo di fronte ad un lavoro che avrebbe buone carte da giocarsi sul piano internazionale. Il nuovo disco lo troviamo fresco di pubblicazione per la Dischi Soviet e si intitola “From Now On”, celebrato da una copertina in bilico tra distopia futuristica e alienazione spirituale. Che in fondo poi sembrano essere ingredienti importanti per tutta l’opera. Sono 10 inediti di grande rock (internazionale manco a dirlo), produzioni che strizzano forte l’occhio e l’orecchio al mondo di Gabriel e compagni ma qui la competizione o il raffronto arriva anche da progetti nostrani come il grande lavoro svolto da Stefano Panunzi. Eh beh come dire: il passo da questi è assai largo e la distanza che si crea è assai importante. Tuttavia qui torna quel prog che va a braccetto con il rock a tratti in costipato in soluzioni pop decisamente classiche e che a tratti chiamerebbe all’orecchio anche arrangiamenti sinfonici. Ombre dicevamo: di sicuro la pronuncia inglese che con il passare del tempo forse poteva curarsi un poco di più. E poi sono troppe (a mio gusto sia chiaro) le soluzioni artificiose e pre-formattate che troviamo dentro i brani. Come a dire: usiamo questi samples e vediamo se funziona. “From Now On” è sicuramente un’avventura coraggiosa a cui va il nostro encomio, di sicuro il suono ha fatto passi avanti soprattutto nei mix di voce (le chitarre restano sempre i primi gioielli che luccicano in questo disco)… di sicuro ci aspettiamo anche una nuova release in vinile ben curata… staremo a vedere.
Ben curati sempre anche i video e anche qui, eccezion fatta per la scelta di animazione del grandioso video di “Slow Breath Coming” (davvero bello), poi in rete scoviamo “NON-DYSTOPIC FUTURE” e qui – come sempre accade nel cercare figure recitanti – si perde un poco l’appeal, la presa e la funzionalità. Bella l’ambientazione, belli i costumi, ma forse, proprio per le inquadrature e le emozioni da comunicare, avremmo voluto un cocktail attoriale di bel altra leva.
Come dire: a parte ombre fastidiose, Beppe Cunico dimostra di avere ancora terreno fertile e penne affilate. Il suo rock diviene epico e ricco di speranza. Il mondo sta cadendo a pezzi? Forse in questo disco c’è l’ispirazione buona per trovare forza e motivazione nel ricostruirlo…