Un secondo disco per il batterista e produttore Beppe Cunico. Lo aspettavamo dopo un esordio in vinile davvero impressionante anche dal punto di vista estetico. Questo secondo lavoro si intitola “From Now On”, lavoro che alle ceneri della distopia e del decadentismo cultura e sociale di oggi si intravede una rinascita e una speranza da consegnare ai nostri figli. Un bel suono rock dalle sfumature come sempre progressive ed orchestrali in senso romantico… c’è tantissima attesa di un tempo migliore. Lo si intravede all’orizzonte…
Da ora in avanti… questo mi ispira il titolo del disco. Cosa accadrà da ora in avanti?
Da ora in avanti c’è la necessità di reagire, ribellarsi, combattere per una vita migliore. Da ora in avanti bisogna riscoprire la conoscenza, l’amicizia, l’amore, l’altruismo. Contrastare i dannosi stereotipi dell’era digitale. Imparare a discernere la parte positiva da quella negativa dei nuovi media. Basta con la competizione ad ogni costo.
Altra lettura che mi ispiri, anche forte nel video di “Non-Dystopic Future”: il qui ed ora? Dobbiamo pensare al presente e non rimuginare su quel che è stato?
Il passato non si cambia, ma può insegnare. La civiltà sta andando troppo veloce, verso un futuro distopico, ma noi abbiamo i mezzi, se vogliamo, di sovvertire le sorti. È la musica può esser un mezzo potente di divulgazione di messaggi costruttivi, basti pensare agli 60 e 70, soprattutto.
Da questo disco esce fuori la speranza. Le ceneri che consegniamo ai nostri figli sono punti di partenza e non un epilogo?
Certamente, così deve essere, siamo ospiti in un pianeta che dobbiamo salvare per loro. Dobbiamo renderci conto che la vita è una e va vissuta intensamente con l’intento di lasciare un segno, piccolo o grande, che sia di insegnamento, di esempio, per un futuro migliore.
Parlando di politica? Quanto questo nuovo disco è politicizzato? O comunque quanta politica in senso alto c’è dentro?
Molta, perché la vera politica è amministrare e difendere il bene comune, usare lungimiranza per lasciare qualcosa di valido alle prossime generazioni, promuovere la partecipazione. Questo è la politica. Purtroppo sono alcuni decenni che si è perso il senso civico, le nuove generazioni si stanno allontanando e non abbiamo un ricambio valido per governare un Paese. Da piccole e semplici cose si raggiungono risultati. Invece adesso si costruiscono facciate, con interni vuoti, perché importante è “apparire”, e riempire i tg di gossip.
Il primo vinile di Beppe Cunico è stata un’opera imponente anche e soprattutto dal punto di vista grafico. Si replicherà anche ora?
Certo. A breve uscirà la versione in doppio vinile dell’album. È il formato per me più importante, perché riporta a quell’ascolto “di una volta”, fatto con attenzione e dedizione. Rock’n’roll never die.