BATTISTA
“MANGIALA” È IL NUOVO SINGOLO
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Le parole di Battista sono lame affilate. Con “Tossico” ci ha svelato una scrittura cruda e diretta, e con “M’innamoro” ha tessuto le lodi dell’errore e dell’imperfezione senza giri di parole opportunistici. Adesso, con “Mangiala”, la posta in gioco è ancora più alta. Battista non concede paraocchi o protezioni emozionali quando descrive la nostra misera condizione umana nella complessità del mondo contemporaneo.
Da una parte immagini di guerra, dall’altra un uomo seduto sul water. Da una parte l’essenza della disperazione, dall’altra la noia di un quotidiano apparentemente rassicurante. A fare da ponte tra i due mondi un cellulare, che mostra l’irrisolto con cui fare i conti. Ma quanto ci sentiamo pronti per questo e, soprattutto, quanto ci sentiamo realmente coinvolti? Lo schermo dello smartphone può diventare una porta sulla nostra coscienza, ma anche lo specchio su cui vedere riflessa l’immagine della nostra apatia, del nostro torpore esistenziale.
ASCOLTA “MANGIALA”
Ecco cosa ci dice a riguardo Battista:
«L’immagine che apre il brano è quella della Siria (potrebbe essere l’Ucraina, La Cina, Il Sudafrica o qualsiasi posto del mondo) che il protagonista scorre su uno schermo.
Il dolore lontano migliaia di kilometri ci raggiunge tramite un dispositivo (uno smartphone, un televisore, etc.) anche quando siamo in casa, ad esempio seduti sulla tazza del water, mentre assistiamo alla violenza, alla crudeltà, alla morte.
Questa potrebbe essere una peculiarità della nostra epoca, ovvero quella di raggiungere (o essere raggiunti) con la tecnologia (da) posti così distanti, scoprirne la sofferenza o la gioia, divenirne consapevoli e sentirsi impotenti davanti a tutto ciò (Un esempio attuale è quello della guerra in Ucraina).
“Mangiala” è una canzone che si pone diverse domande: cosa dovrei fare davanti a tutto questo? Posso davvero cambiare il mondo? Voglio davvero cambiarlo? O non mi interessa?
Forse il cambiamento non può partire dagli altri, forse può partire solo da noi stessi.
Se quello che ci accade lo consideriamo sbagliato ma non facciamo nulla per cambiare il corso degli eventi che ci assalgono, deleghiamo la soluzione ad altre realtà o semplicemente ci sta bene così, allora accettiamo (giusto o sbagliato che sia) quello che ci si prospetta davanti e lo potremmo anche fare con piacere.»
Crediti
Musica e testi: Pierpaolo Battista
Produzione artistica e arrangiamenti: Marco “Diniz” Di Nardo
Registrato a Lanciano
Mix e master: Andrea Maceroni presso Slam Studio (Corvaro)
BIO
La provincia gli ha regalato il silenzio e la ricerca del senso, il chiacchiericcio e l’indolenza, le occasioni mai avute e il tempo speso ad annientarsi.
Scrive per esigenza, perché non trova alternativa.
Le parole, come le note, sono materia da catturare e plasmare.
Ingloba ciò che vede, mastica ciò che sente e spesso lo vomita in forma di canzone o strumentale.
L’arte per lui è una scelta di vita, una chiave di lettura della realtà, un involucro con cui proteggersi e soffocare.