Lo immaginiamo camminare per le strade della sua Brescia Piero Paletti, quando dalla porta semiaperta di un locale esce il suono live dei Barriga, arrivando alle sue orecchie. E senza batter ciglio decide di collaborare con il gruppo, facendosi produttore del loro album di debutto, Insana Voglia (Freecom / Lilium).
Il quartetto, bresciani anche loro e amici da una vita, raccontano in questo sorprendente esordio la quotidiana vita dei giovani ventenni, quelli che agguantano esami universitari o nuotano nel mare del web, che rincorrono passioni – di ogni tipo -, scacciando per un poco le paure, durante i timeout di aperitivi e notti di festa. Il primo punto a giocare a favore della band sono i testi delle dieci tracce, tutti in italiano e figli di una fresca spensieratezza di fondo. A questi si combina, seconda nota di merito, un rock d’importazione inglese finemente ridefinito per assecondare al meglio il cantato. L’energica vitalità che caratterizza i concerti dei Barriga è riuscita a conservarsi intatta in ognuna delle tracce. Contagiose le linee di basso e le ritmiche incessanti delle bacchette sulle pelli, come testimonia “Non Puoi Toccarmi Sul Web”, o il lavoro delle dita che corrono sul manico dell’ elettrica a sfoderare note e suoni compatti. Soltanto una piccola pausa a predicare tranquillità, nei tre minuti più raccolti di voce, piano e chitarra acustica in “Alba Dalle Occhiaie”, momento di riflessione notturno a party finito.
Per il resto si balla continuamente, viaggiando rapidi tra avventure e disavventure giovanili senza fermarsi un secondo che sia uno. Insana Voglia è il punto di partenza dei Barriga, il primo passo promettente della loro carriera. E l’età adulta, almeno per adesso, può attendere.
Giuseppe Zibella