Brano d’esordio per la band abruzzese degli Awave che pubblicano “Walking” prodotto da Luigi Tarquini presso Alti Records.
Uno stile un po’ retrò, tra dream pop e new wave inglese, di chitarre elettriche sottili e quel certo modo di confezionare le melodie. Anche il video di lancio ci riporta ad un certo gioco di luci che inevitabilmente, nel tutto, il richiamo a quel mondo dei Depeche Mode è assolutamente vivo. Un brano d’esordio che in qualche modo anticipa un primo disco verso il quale si nutrono attese interessanti. La fatidica prova del nove…
Esordio in tinta inglese o sbaglio? Partiamo dalle radici, a chi dovete la vostra ispirazione?
Tendenzialmente al rock e indie-rock inglese infatti. Ma gli ascolti e le influenze negli anni sono stati molteplici, però quello che ci accomuna andando alle origini forse è stato il death-metal
Awave mi lascia pensare alla visione di onde e di moti ondulatori in perfetta armonia. Mi fa pensare all’equilibrio, anche se dal vostro brano mi arriva l’intenzione di una rivoluzione…
L’idea del moto ondulatorio è azzeccata, infatti il percorso che stiamo facendo attraverso la marea di esperienze suggestioni onde sonore e onde dello spettro luminoso etc. è quello che dovrebbe portarci ad una armonia… un giorno. Prima dell’equilibrio è anche vero che esiste il caos, superarlo significa passare per una rivoluzione.
Il mondo, questa terra su cui siamo pellegrini. Per voi cosa significa?
Il mondo è unico per tutti, dovrebbe significare quindi comunione di intenti e convivenza armonica, ma sappiamo che non è così e sappiamo che in generale la vita su questa terra, nell’universo, resta un enorme mistero.
Un tempo i musicisti erano pellegrini. Oggi sono naviganti del web. Che cambiamento è stato? Parliamo sempre di musicisti e di contaminazione o parliamo di un certo tipo di solitudine?
I musicisti, soprattutto quelli indipendenti, quelli che cercano di farsi spazio come noi, oggi sono tutti un po’ più soli probabilmente, solo apparentemente connessi grazie al web.
A chiudere: come esperimento “sociale” questa pubblicazione com’è stata?
L’esperimento è ancora in atto, quindi potremmo fare una analisi più lucida fra qualche mese.
Per ora, a tratti, siamo soddisfatti, stando ovviamente in guardia anche sul possibile evolversi del mondo musicale e della cultura in generale, in conseguenza della pandemia. Per il prossimo futuro si prospetta uno sconvolgimento sociale riguardo la fruizione delle proposte musicali, dovremmo cercare di seguire questi cambiamenti.