di Vincenzo Gentile.
foto Massimo Di Soccio.
In questo pazzo inizio d’estate, mi avvio a lavoro e mi coglie improvvisamente la pioggia.
Poco male.
Sono in anticipo e ho tutto il tempo di fermarmi in macchina aspettando che il nuvolone fantozziano se ne “vadi” via.
Controllo l’ora e mi solleva sapere che da lì a poco avrei sentito una persona al telefono.
Se pensate che sia un articolo dedicato a una coversazione privata fra amici…forse avete ragione, ma in questo caso parlo di Artù e posso scriverci sopra.
Alessio Dari, cantautore, leggero, dinamico, intenso, esistenzialista. Uno che sa come raccontare la realtà senza retorica, con sincerità.
“Se le cose le fai con sincerità la gente se ne accorge”. Il pensiero arturiano per eccellenza.
Mentre la pioggia martella incessantemente il tettuccio della macchina e le immagini al di là del vetro si fanno sempre meno nitide, mi perdo nelle chiacchiere e penso al brano di Rino Gaetano “Ti Voglio”.
Il mio pensiero non è volato così a caso (stavolta).
Questa canzone è un po’ il motivo per cui alcune cose sono cambiate per Artù, “è cambiato il mondo che c’è intorno. Sono più cercato, seguito. Magari persone che non mi conoscevano prima, ascoltando questo brano hanno iniziato ad ascoltare anche i miei vecchi dischi”.
“Ti Voglio!” è un vecchio brano incompiuto di Rino Gaetano, e Alessio mi svela che dopo l’edizione 2017 del Primo Maggio di Roma “mi ha chiamato Anna Gaetano e mi ha invitato a suonare al Rino Gaetano Day. Dopo il concerto mi dice: Perché non passi qua a casa che ti faccio sentire una cosa? E’ un pezzo di Rino che non ha finito di scrivere. Ti va di finirlo e di cantarlo?”.
Un’emozione certamente forte, considerato che per Alessio (e non solo) la figura di Rino Gaetano è quasi mitologica. Allora mi sono immaginato le reazioni più incredibili, scomposte se volete, come difronte a un qualsiasi meraviglioso evento inaspettato.
“Lì per lì ho detto si, poi in in macchina è salita l’ansia – perché le ho detto si?! – una responsabilità grossa. Mi immaginavo già i commenti. Ma dopo 4 o 5 giorni con questa demo in mano, non sono mai uscito di casa e ho cominciato a buttare giù frasi. Richiamo Anna Gaetano e le dico: vengo con la chitarra a farti ascoltare quello che ho ideato”.
Immaginate la scena:“suonavo e cantavo mentre lei di spalle faceva il caffè. Non diceva nulla e io mi preoccupavo. Poi mi ha dato un lungo abbraccio e lì ho capito”.
Una carica emotiva intensa, profonda, si percepisce dalle parole di Alessio: “tutto l’amore che ho per Rino è in questa canzone”.
Mentre le lancette dell’orologio girano e la pioggia si fa meno insistente, chiedo un’ultima cosa: un aggettivo per Rino Gaetano?
“Un aggettivo? Senza tempo. Non è un aggettivo solo, ma oggi come oggi è tutto un hashtag, quindi vada per #senzatempo”.