Apparat ritorna in Italia per due date esclusive
La prima a Roma, il 24 novembre all’Ex Dogana, la seconda il 25 al Fabrique di Milano, nell’ambito di Astro Drops.
La serata di Roma inizierà alle 24.00 e andrà avanti fino alle 6.00 del mattino. È possibile acquistare i biglietti in prevendita, al costo di 18 euro più il diritto di prevendita, oppure alla porta, col prezzo di 20 euro. A Milano, invece, il concerto costerà 20 euro sia in prevendita che alla porta. Entrambe le serate sono patrocinate da DNA Concerti. Per maggiori informazioni e per le prevendite si possono consultare i siti di DNA Concerti, TicketOne e VivaTicket.
Insomma, due occasioni imperdibili per gustarsi dal vivo il dj e producer che, negli ultimi anni, ha radicalmente cambiato il volto della musica elettronica, permettendo la transizione dalle sonorità crude degli anni ’90 agli inserti melodici e ai ritagli armonici.
Apparat è un artista che non aggira gli ostacoli
Accetta le sfide, come dimostrano le collaborazioni con Ellen Allien, prima in qualità di produttore dell’album del 2003 “Berlinette” e poi, tre anni dopo, come co-autore di “Orchestra of Bubbles”, un album universalmente riconosciuto come fondativo per il mondo dell’elettronica.
Quella di Apparat – al secolo Sacha Ring – è un’elettronica che cerca di uscire dalla sua pelle di rettile per tuffarsi in altre sonorità, per confrontarsi con altri generi, come accade nel 2011 con l’album “The Devil’s Walk”, perso nel labirinto del postrock, e con “Krieg Und Frieden”, nel 2013. Ma la fama di Apparat, oltre che per le sue collaborazioni e le sue produzioni prestigiose, è legata, come è intuibile, anche al nome di Moderat, il progetto nato dall’unione con Modeselektor e attualmente giunto al suo terzo, poderoso, atto.
L’abilità nel raccogliere insieme forma e sostanza è diventata il tratto distintivo del producer tedesco: quella capacità, a metà strada tra precisione scientifica e genio, capace di creare ambienti sonori ora claustrofobici, ora visionari. Con i suoi album che scavano nell’oscurità più ipnotica, Apparat crea e, al tempo stesso, fa deflagrare atmosfere cupe e inquiete, a tratti inquietanti. La sua è una figura di convergenza, non relegata a una nicchia, ma capace di attirare a sé suggestioni letterarie, teatrali e una forte pulsione verso nuovi territori musicali.