È un manifesto questo primo lavoro di Andrea Piersimoni. Manifesto di individualità, manifesto di libertà che passa prima per la libertà di se e con se stessi e poi si celebra anche nel “cosa” viviamo attorno. Il dualismo tra una stanza, se stessi, la città… tutto può divenire gabbia, tutto può bastare al nostro spazio. E se il viaggio inizia nella prigione, poi si chiude con un altro manifesto: l’aria non fa più paura se ho certezze su cui contare. A me piace leggerlo così il bellissimo esordio del giovanissimo molisano Andrea Piersimoni dal titolo “Città pericolosa”. Bello il video dell’incipit “Aria” di tutto il concept, dimostra tantissima cura anche sotto questo punto di vista. Dunque non stiamo scherzando, non è un gioco e non è un esordio tanto per cavalcare mode.
Bella la delicatissima chiusa “Non ho più paura”. Raffinata la ricerca di suono che tanto chiama alla mente le sospensioni glaciali di Bon Iver o di Novo Amor. Avrei preferito che questo breve ascolto di 5 inediti si aggrappasse maggiormente a queste due forme estetiche invece che risolversi spesso dentro quel down-tempo r’n’b metropolitano dentro cui la voce schiaccia anche la pronuncia come da stile canonico e diviene troppo identica a mille altre cose. Nonostante questo mi piace la ricerca di forma e di suono che tanto strizza agli anni ’90 dentro “Raccontami” – forse uno dei momenti più alti nella creatività di questo EP – e sottolineo anche la potenza espressiva di quando la parte vocale del progetto cerca dinamiche lunghe e sostenute. Nonostante i tanti cliché trovo che ci sia tanta personalità dentro questo EP d’esordio di Andrea Pierismoni.