Amedeo Mattei, in arte Ama il lupo, campano di nascita ma dall’indole migrante, già voce e testi degli Animali Urbani, progetto Wave Elettronico nato nel 2018, prende in mano tutti i suoi appunti, ne segna altri, alcuni li perde nei traslochi, e ne fa diario di bordo di una vita da marinaio senza mare, da lupo senza branco. Pezzi che nascono chitarra e voce ma che amano uscire fuori la sera con synth e drum-machine.
Frigo è il nuovo brano di Ama il lupo pubblicato il 18 settembre da Le Siepi Dischi e distribuito da Artist First in digitale su tutte le piattaforme di streaming.
Prodotto da Marco Cucciniello, mix e master di Francesco Priolo, Frigo è il secondo singolo dell’artista campano dopo il brano che ha segnato l’inizio di un nuovo percorso artistico, Spaceboy, uscito a giugno.
Frigo è la descrizione emblematica dell’altalena che l’amore ci regala: un susseguirsi di su e giù, di fiati sospesi e cadute nel vuoto. Si tratta di un brano che raffredda il respiro mettendoci, come l’occhio della regista Silvia Armi, sul ripiano di un frigorifero, all’ombra di un congelatore, in attesa di essere scelti, forse, ancora una volta. Il ritmo da ballata, il sound schietto e la voce calda e malinconica si specchiano bene nel testo scritto di getto, alla luce fioca di un camino. Ecco cosa ci ha raccontato.
Ama il Lupo è quasi un manifesto di vita. Qual è il tuo motto?
Vivere tutto con la giusta passione.
“Spaceboy” è stato il primo capitolo di questo percorso da solista, protagonista del video un bambino che sembra essere quasi un super eroe. E tu che bambino eri?
Bello spunto. Credo che lo Spaceboy sia il supereroe che è in ognuno di noi, che quando vuole è capace di immaginare e realizzare qualunque cosa. io sono sempre stato un sognatore.
Nei tuoi testi si percepisce una penna sensibile ed impegnata, come nasce una tua canzone?
Tutte le mie canzoni nascono in 10 minuti. Poi ci si può lavorare su, ma credo molto nell’istinto creativo, impulsivo, legato al momento che vivi e alla tua storia combinati.
Ad esempio “Frigo” che è il tuo nuovo singolo parla di una storia d’amore finita ma anche del senso di smarrimento che rimane, questa canzone parla anche della tua esperienza personale?
Ogni brano è un pezzetto del mio diario. In qualche modo penso di aver bisogno di vivere esperienze dirette per riuscire a scrivere qualcosa di vero.
Cosa pensi della scena emergente in Italia e come hai incontrato l’etichetta con cui poi hai deciso di intraprendere questo percorso?
Quello che manca alla Scena indipendente è una maggiore presenza sui palchi Live e una reale condivisione di tempo ed esperienze. I ragazzi de LESIEPI hanno questi obiettivi. li ho conosciuti ad un Live in cui suonavo con ANIMALI URBANI. C’è stato subito un super feeling.
Entro la fine dell’anno uscirà un EP che sarà il tuo biglietto da visita, c’è un filo conduttore che lega i brani?
È un EP di alcuni miei punti di vista ormai abbastanza consolidati. La consapevolezza credo sia il filo conduttore. Sono molto contento del sound che è venuto fuori.