– Di Michela Moramarco –
Altre di B è il nome della band bolognese che torna sulle scene della musica indipendente italiana con un nuovo album, dal titolo SDENG. Pubblicato lo scorso 14 maggio per Costello’s Records e We Were Never Being Boring, è stato anticipato dai singoli “Diagram”, “Peacock”, “Green Tea Tiramisù”, “It’s So Cool”, “9-5er”, “Mommy” e “Lungomare” e quest’ultimo vede il featuring de Lo Stato Sociale.
L’album segna una decisiva evoluzione artistica, in dirittura d’arrivo verso la maturità. Racchiude svariate attitudini musicali: se ad un primo ascolto spicca l’approccio indie-rock, questo sfuma gradualmente verso sonorità brit-pop in stile Foals. Ma per esempio, nel brano “Diagram” si percepisce che l’idea sottostante la scelta dei suoni del brano, è di stampo jungle pop. Non solo: ascoltando il brano “It’s so cool” si potrebbe dire che la band aderisca ad un genere palesemente pop-punk, grazie ad un attacco caratterizzato da solari power-chords distorti, ma non troppo. Non mancano sfumature pop-folk che lascerebbero pensare a un certo immaginario legato forse ai Mumford & Sons, per indicare una band contemporanea. Proseguendo nell’ascolto emerge di nuovo una certa influenza brit-pop anni 2000 che potrebbe lasciar pensare ai The Strokes, ma senza esagerare.
Insomma, SDENG è un album apparentemente semplice, ma è indubbio che ci sottenda un lavoro di ascolto e di buona contaminazione stilistica, prima ancora che di composizione e arrangiamento. Si tratta di dieci tracce che mescolano sonorità che accontentano sia i nostalgici di un certo pop-rock di inizio millennio, sia i fautori dell’innovazione.
Un album intelligente anche nella produzione, poiché i suoni sono ben equilibrati e lasciano quasi pensare che si tratti di un progetto d’oltreoceano.
Per concludere, SDENG è da ascoltare perché ci sono tanti riferimenti e citazioni, inoltre colloca la band in un contesto indipendente che ha ancora molto da far sentire.
E non ho detto ancora Mac DeMarco.