Si dipana attraverso 11 tracce l’incurabile romanticismo di Alessia Ramusino che per mano della BMA Music di Genova firma e pubblica un nuovo lavoro che oserei definire un tributo a quel pop internazionale di dolcissime ballate, di ariose liriche e di spazi aperti (rapendo quel che si dice da più parti di lei e della sua musica e che mi trova assolutamente d’accordo). Si intitola “An Incurable Romantic”, 9 tracce in inglese che spaziano dalle impostazioni irish a ritmiche appena più tribali fino a movimenti pop americani, testimonianza e tracce di una vita apolide che è ben evidenziata dalle sue biografie. Come se a voler viaggiare si finisce poi per portare a casa suoni e sentimenti, profumi e movimenti, colori e tradizioni. Ci sono poi 2 tracce in lingua madre, l’Italiano, di cui il brano “Non Mangio Fragole” è proprio il singolo di lancio con tanto di video ufficiale che però non regge il confronto di gusto e di qualità con il resto della produzione. Un disco intelligente, inspirato, assolutamente romantico. Un disco che sa come parlare d’amore e di vita.
Dove nasce questa scrittura? Da quale vita o da quali ascolti?
La scrittura nasce dagli spasmi dell’anima, da una vita vagabonda e avventurosa e dall’ascolto senza pregiudizio né freni inibitori della musica del mondo.
Senti ma come ti è uscito l’andamento Raggae di “Gibigianna”?
Saranno gli anni in cui ballavo “Could you be loved” ed i successi del grande Bob Marley o semplicemente che il ritmo reggae lo trovo estremamente divertente o forse che il bagliore del riflesso di luce, appunto la Gibigianna si muove al ritmo di reggae…
Ma se ti dicessi Sigur Ros…cosa mi risponderesti?
Di loro so solo che sono un gruppo musicale post-rock islandese. Tuttavia non li seguo… grazie comunque dello spunto!
E dietro la facciata di un bel paesaggio, chi e che cosa c’è? In altre parole, il leitmotiv di questo lavoro?
C’è un’incurabile romantica e indomabile curiosa, con la mia vita, le mie stravaganze, le mie inquietudini, pensieri, riflessioni, spiegazioni forse giustificazioni… Io.
E se non “mangi fragole”…cosa “mangi”?
Mangio i prodotti di stagione, mi piace rispettare la natura, mi piace rispettare l’uomo, gli animali e mi piace rispettare me. Quel cestino di fragole autunnali, rosso fuoco, lucide, perfettamente proporzionate, che hanno dato il titolo alla canzone “non mangio fragole” rappresentavano le bugie che stavo raccontando a me stessa in un periodo della mia vita, di una vita che non mi corrispondeva affatto. Hanno segnato una svolta, non senza dolore ma necessaria, per ritrovare il senso e la veridicità del mio vivere.
Nella track list trovo anche il brano “Con i miei piedi sporchi”. Io ripesco alla memoria “Cold Feet” di Tracy Chapman. C’è un qualche legame?
Non credo… non ricordo questa song della Chapman anche se devo dire che apprezzo molto la genuinità di questa autrice quindi è per me un complimento esservi accostata in qualche modo. Il mio pezzo è un monito all’apprezzamento dell’autenticità delle cose quindi a maggior ragione…
Angelo Rattenni