Andreacarlo è un cantautore con una ventina di anni di esperienza in ambito musicale, non solo come artista (frontman dei Decò e autore di colonne sonore per cortometraggi) ma anche come sound designer avendo realizzato musiche per eventi, fiere, pubblicità e videogiochi. Nel 2020 ha intrapreso il percorso da solista, culminato -per ora- con l’uscita del suo nuovo EP “Alle 4 Del Mattino” a dicembre 2021. Parallelamente, Andreacarlo è impegnato nel suo “day to day” come district manager nel retail.
Ciao Andrea! In cosa consiste il tuo lavoro?
Un po’ come il signor Wolf: risolvo problemi. Faccio il district manager (una volta si diceva “capo area”); gestisco una ventina di negozi su tutto il territorio italiano per conto di una multinazionale americana (Claire’s) che vende accessori per il pubblico femminile di tutte le età.
Come sei arrivato in questa posizione e come la concili con la tua attività musicale?
Quando poco più che ventenne mi trovai davanti al bivio “arte o stipendio fisso”, optai per entrambi, o per dirla meglio, non ebbi mai il coraggio di lasciare quello che allora era il lavoro “del weekend”: commesso alla Rinascente. Con il tempo si scoprì che oltre a scrivere canzoni sono piuttosto bravo anche in quel campo, e ho fatto carriera.
Pensi che la tua professione abbia qualche influenza sul tuo modo di suonare e di fare musica?
La mia professione, oltre ad avermi fatto conoscere persone straordinarie (ho avuto un capo ex cantante lirico e diversi colleghi musicisti, un paio dei quali ancora oggi collaborano con me!) mi ha insegnato a mediare, ma anche a esercitare leadership in modo corretto, cosa che oggi mi serve, per esempio, nel rapporto con i musicisti. Una volta ero meno convinto delle mie idee musicali e meno disposto a difenderle.
Hai qualche aneddoto o storia curiosa da raccontarci legata al tuo lavoro extramusicale?
Ho sempre avuto pochi capelli, e un secolo fa (circa vent’anni fa) in Rinascente servii un cliente indossando una parrucca mechata bionda presa da un manichino, serissimo. Ormai sono troppo “in carriera” per fare cose del genere… o per raccontarle pubblicamente!
Come vedi le prospettive future nel tuo ambito?
Il retail in generale è in sofferenza a causa della concorrenza del commercio online. Ma ci sono spazi vuoti che le aziende con il giusto fiuto possono occupare. C’è ancora spazio per una crescita del commercio al dettaglio… e magari mia, se non vinco Sanremo nel frattempo, eheh.