Come e quando nasce il Festival?
Il Festival nasce da una forma di “protesta” verso i talent volendo far capire ai ragazzi di non adagiarsi aspettando tale meccanismo mediatico, ma di adoperarsi, studiare e credere in ciò che si fa, cercando con tutte le proprie forze le realtà che danno voce ai loro progetti. Inoltre il messaggio per le realtà indipendenti è che se volessero dare appoggio potrebbero far molto per la musica senza piegarsi al sistema che da sempre meno spazio ad artisti emergenti.
Qual è l’obiettivo primario della manifestazione?
L’obiettivo è quello di individuare degli artisti meritevoli e affiancarli nel loro percorso. Coloro i quali non potranno presentarsi con un brano inedito saranno accolti e su giudizio della giuria di esperti sarà la stessa etichetta discografica a procurarglieli, questo per andare incontro alle richieste di chi riesce a suonare nei vari locali solo con cover di altri e non investe nella propria musica perché nessuno da spazio al nuovo e sarebbe quindi uno spreco di energie. Fabrizio Venturi accetta questa sfida lanciando un messaggio di speranza a credere ancora nelle proprie aspirazioni!
Un aggettivo per il vostro Festival?
Anticonvenzionale