Verso le nove di sera, il parcheggio dell’Atlantico è già affollato; le porte dell’Atlantico Live si sono aperte soltanto da mezz’ora e già il posto per la macchina bisogna improvvisarlo. Il Muro del Canto ha radunato per questa serata una discreta folla per esserci dall’altra parte della capitale, all’Olimpico, la partita della Roma; e considerando la band e i suoi fan più fedeli, questo non è un particolare indifferente.
Oggi viene presentato il nuovo album, Fiore de Niente, un lavoro che non delude le aspettative e non tradisce la tradizione popolare portata avanti dalla band fin dall’esordio; nessuna novità, né positiva né spiacevole. Il Muro ha annunciato da evento di salire sul palco verso le 22.30, lasciando ad Emanuele Colandrea e a gaLoni, il compito di tenere la sala in caldo per un’oretta circa di opening act. A giocare a sfavore dei due cantautori c’era un pubblico molto numeroso e visibilmente maleducato; nulla di eclatante, per carità, ma se uno spettatore in sala mostrava il minimo interesse per l’esibizione in questione, doveva trovarsi ad uno sputo di distanza dalle orecchie le urla di alcuni fan che inveivano contro gli artisti sul palco. Nulla di nuovo, è il destino di ogni opening act quello di essere all’ombra dell’artista principale della serata, e tra gli spettatori ci saranno sempre fan accaniti, però in questo caso il pubblico, che sembrava composto per metà tra il pubblico del Concerto del Primo Maggio e per l’altra dal cast di un film di Claudio Caligari, ha rappresentato la nota dolente della serata. Non lasciandosi scoraggiare da niente, i due prima alternandosi sul palco (prima gaLoni e poi Emanuele Colandrea) e poi insieme, hanno dato un’ottima esibizione che ha riscosso anche un discreto successo. Forse, giusto alla fine, Colandrea con una canzone in dialetto romano, lui che romano non è, ha inviperito molti tra il pubblico che dell’essere romani ne fanno un motivo d’orgoglio; ma a parte questo un’ottima esibizione.
Senza fare neanche un minuto di ritardo, la band romana avvolta nell’oscurità sale sul palco sulle note del tema principale dell’ultimo film di Quentin Tarantino, The Hateful Eight, la cui colonna sonora è stata realizzata dal maestro, e premio oscar, Ennio Morricone. Un’entrata in scena piuttosto teatrale non c’è che dire; leggermente gratuita, ma sicuramente efficace! Si inizia subito presentando il nuovo album. Sul palco dell’Atlantico questi sette romani (contando anche il violinista turnista) fanno fuoco e fiamme e il pubblico canta a squarciagola. Molto bello è il rapporto umano tra band e pubblico, che è sempre bello vedere in un concerto. Alessandro Pieravanti è sempre un narratore fenomenale, preso da un vero e proprio furor artistico fa pendere tutto l’Atlantico dalle sue labbra. Intanto, con l’arrivo della band, il locale è diventato gremito di persone e il famoso caldo che lo contraddistingue si fa sentire nel parterre più che mai. La voce calda e profonda di Daniele Coccia non cede un attimo e la band è una macchina da guerra pronta a soddisfare la folla infervorata per più di un’ora di concerto. Sul palco, ospiti speciali come Bestie Rare e gli Assalti Frontali, con i quali hanno collaborato ne Il Lago che Combatte, canzone contro la speculazione edilizia dei palazzinari romani.
Una serata di qualità che non delude le aspettative e che riconferma Il Muro del Canto come una band dal grande impatto scenico.
Davide Cuccurugnani
Foto: Giulia Cabassi