Nel viaggio c’è il senso stesso dell’esistere. Facendo filosofia e parafrasando alcuni dei suoi versi, diamo il benvenuto ad un esordio che ci piace raccontare tra le righe e la quotidianità, come fa lui. Si chiama Walamaghe, gavetta di anni al seguito del grande Cisco (ex Modena City Ramblers) fino ad approdare in questo suo primo EP dal titolo “Come i pesci”, un lavoro di fine canzone d’autore dipanata in quattro brani che decantano e svelano la vita quotidiana da altri punti di vista. L’amore e gli amanti come pesci in perenne disequilibrio delle onde di questo mare che è la vita stessa. In rete il video ufficiale del singolo “Alfonso”. Elettronica mai prepotente, canzoni digitali in un presente di sint e bit da computer. E non solo questo.
Un EP oggi. Un bel video, molto “americano”. Domani cosa accadrà?
Credo che infondo domani non esista. Tutto ciò che potrebbe essere domani per me è già oggi quindi metto in cantiere più materiale possibile in modo da non fossilizzare la creatività.
Partendo da questo presupposto ci sarà di sicuro un album intero, canzoni in inglese, un altro video e forse addirittura una svolta stilistica.
Elettronica e canzone d’autore. Un tempo i cantautori erano solo chitarra e voce. Oggi quindi questo nuovo ingrediente digitale cosa pensi abbia tolto a quel modo di fare musica e cosa invece gli ha regalato?
I cantautori si sono sempre rivolti al mondo e ai suoi cambiamenti in modo sincero, a volte interpretando la parte di semplici cronisti, altre volte nuotando controcorrente senza mai rimanere indifferenti a quello che li circonda.
In questo senso penso che la musica elettronica non abbia tolto nulla ma sia una diretta conseguenza del mutamento di questi tempi in grado di offrire spunti e ispirazioni per i nuovi cantautori. Ben vengano i cantautori che fanno musica elettronica ma anche quelli che vanno in senso opposto!
Walamaghe. Nome d’arte sicuramente insolito. Oltre che alla tua famiglia, ha un qualche tipo di legame con la musica che realizzi?
Sì, decisamente. Non è inquadrabile o direttamente riconducibile a un immaginario. Questa precarietà e clandestinità di concetto per me è il cappello ideale! Mi lascia libero di intraprendere qualsiasi strada.
Pesci in balia del mare. Scarso equilibrio e confusione. La tua musica mi restituisce anche nebbia e sentore di polvere. C’è un “ma”?
Ah ah ah! La polvere è un elemento fondamentale visto che non pulisco mai casa! A parte gli scherzi il “ma” è fondamentale. C’è tanto di più e non parlo strettamente di questo EP, il lavoro fatto in questi anni però mi ha reso più cauto e vorrei sviscerare il mio discorso lentamente anche se ormai il fare le cose con calma non sembra essere adeguato ai tempi.
Ma tutto questo disco quanto può essere contestualizzato alla vita degli artisti emergenti? Lo hai fatto a posta o sono io completamente fuori pista?
Anagraficamente parlando se mi considerassi ancora un artista emergente dovrei essere annegato da un pezzo! Considero questo disco e in generale tutto il mio percorso una sorta di immersione in apnea ma è anche vero che da artista emergente navigato i riferimenti alla vita che fa chi intraprende questa strada sono svariati e inevitabili.
Domanda d’ufficio: il prossimo step?
Beh intendo lavorare ancora un po’ su questo disco, sia per quanto riguarda il live che lo accompagnerà, sia per quanto riguarda l’album intero che lo seguirà.
In preparazione c’è un secondo videoclip e stiamo preparando delle chicche gustose per spiazzare un po’ chi ci segue già ma anche chi ha appena cominciato.
Angelo Rattenni