La band capitolina Iommi si affaccia sulla scena musicale underground con l’album di 10 pezzi “L’Abbraccio”. Il progetto, e di conseguenza il disco, si rifà essenzialmente a quell’indie che da qualche tempo va di moda in Italia e non solo.
“L’abbraccio” sa un po’ di Beatles, un po’ di Francia (capirete presto perché) un po’ di pop e un po’ di rock’n’roll, per un mix bilanciato che lo rende adatto a tipologie di ascoltatori diverse, dal pubblico di nicchia a quello più “comune” e “facile”. Il lavoro si apre con il rock quasi in loop di “Surreale”, proseguendo poi con la piacevole e melodica “Tout ma vie pour”, rilasciata sia in versione francese che in italiano. L’ipnosi di questo pezzo viene spezzata dal ritornello che entra in testa di “Nuova dimensione”, per tornare subito in ambiti più calmi grazie alla soft “Maria”, una sorta di ninna nanna con voce e arpeggi di chitarra, e la vera e propria ballad “Nuova stagione”, uno dei pezzi migliori e più orecchiabili del lavoro. Menzione particolare poi per “Il colore della notte”, altra canzone accattivante e in cui si celebra il ménage à trois tra indie, pop e cantautorato tradizionale italiano, e per la vivace ed energica closing track “Riflesso”.
Gli Iommi hanno definito “L’abbraccio” un disco pop, ma non è solo questo. Perché ognuno puó trovarci il suo ascolto quotidiano, data la sua duttilità.
Marco Reda