Get the Pet è il terzo disco dei bolognesi Phono Emergency Tool. È stata una delle sorprese più piacevoli del 2014 ed ad un anno dalla sua uscita rimane un lavoro accattivante e assolutamente valido. Dopo due dischi autoprodotti, l’energico trio composto dai fratelli Andrea e Sandro Sgarzi (rispettivamente chitarra/voce e basso/voce) e completato da Marco Lanna (alla batteria) approda alla Red Cat Records sotto l’ala di Gianluca Grazioli, per registrare un disco di puro alternative-rock. Le canzoni vantano tutte un discreto songrwiting che lascia emergere capacità negli arrangiamenti e nelle doti tecniche, oltre ad avere un taglio decisamente internazionale (non solo musicalmente, visto che il tutto è cantanto in lingua inglese).
I primi due brani già gettano le coordinate del sound: un rock diretto e vigoroso, semplice ma carico di energie positive (“Five in Four” è decisamente la perla del disco, con il suo riff al limite del desert-rock). Il disco scorre piacevolmente e senza cali di sorta, passando per canzoni come “Blow moulding machine” ( groove irresistibile e testo impegnato) e “I don’t belong” (dal sapore garage).
Purtroppo nella seconda metà il disco perde un po’ del suo appeal. Il trio cerca forse di dimostrare di essere in grado di prendere le distanze dalle proprie influenze (The Beatles, Beck e Blur su tutti), ma il risultato è qualche canzone un po’ anonima e paradossalmente priva di originalità.
E così “Crimentology” (costruita su un malinconico arpeggio di chitarra), “Better stay home” o “Farther” (dai giri di basso ossessivi) sono timidi tentativi con scarso mordente, lontani dal sound dei brani e dei dischi precedenti.
Il disco sembra riprendersi nel finale, riacquistando un po’ di vivacità e velocità grazie anche al singolo “Don’t stop making money” (il pezzo più radiofonico) e regalando una curiosa ghost track (dopo la conclusiva “Heyday”, per i più pazienti).
Il risultato è quello di un lavoro dalle ottime premesse che purtroppo non mantiene tutte le aspettative nel corso dei suoi 42 minuti di durata.
Un disco che forse avrebbe giovato di un sacrificio di tracce (12 totali) a favore di una maggior compattezza e scorrevolezza.
Comunque promosso!
Giulio Valli
è appena uscito il video del singolo Floating So Fast
https://www.youtube.com/watch?v=I7J4nss_rW4