Devo dire che il primo giro melodico della strofa della title track che apre l’ascolto di questo EP di Dario Cuomo mi fa figurare subito la nuova sigla di “Mare fuori”. Subito… il mood è quello: dannato pop dalle trame acustiche e dal fare digitale, quasi blues, ispirato da una vita che piega verso il basso da cui rialzarsi e ritrovare la luce. Dario Cuomo sforna 4 nuove canzoni davvero belle, pulite, efficaci: Si intitola “Vence sempe ‘a sera” uscito per Scrz Label di Saverio Tufano e distribuito da Altafonte Italia. Dannazione dicevamo: si ascolti come graffia la voce nelle dinamiche di “Comm’ a nu lupo” che ha un forte appiglio per quasi tutto il suo sviluppo acustico di chitarra e voce e pochissimo altro. E poi entra la batteria, poi resta solo una casa… e qui si fa debole, sia di qualità del suono sia di arrangiamento. Poteva restare nudo… che la voce spinge e sa bene riempire anche di sentimento, perché questo EP è sentito, è ricco di vissuto e… si sente!!!
Quasi lo stesso ragionamento farei per la successiva “Napucalisse”: insomma sembra proprio che la parte di drumming non sia il punto forte di questa piccola produzione. Ovunque Cuomo ci racconta di come la vita, per viverla, nell’amore come nella passione, richiede necessariamente l’apocalisse da sentire dentro, da gestire, da cui risorgere… questo breve ascolto si conclude con una perla come “Intimo”: scanzonata, leggera, napoletana nella sua maschera poetica e romantica, da Nino D’Angelo a Totò (in chiave moderna) passando per il pop meno scontato di Gigi D’Alessio. L’amore su ogni cosa colora, determina e scolpisce. Dario Cuomo è bravo, acqua e sapone, senza fronzoli, capace di scrivere cose belle che funzionano. Il nostro piccolo consiglio: lavorare meglio sulla produzione. Nudo e acustico va bene ma questo significa molta più attenzione. Quando si è soli a parlare, la poca voce che resta fa tanto rumore…