– di Giacomo Daneluzzo
foto di Erika Lo Iacono –
Come avevamo precedentemente annunciato, lo scorso 30 aprile il Legend Club di Milano è stato teatro di una serata speciale, organizzata dall’etichetta VREC Music Label, per omaggiare i Nirvana al trentesimo anniversario dalla morte di Kurt Cobain (5 aprile 1994), intitolata Celebrating Nirvana and Kurt Cobain. Protagonisti sono stati gli Endless Harmony, band veronese che ha tenuto bene il palco nelle due parti del live, esibendosi in una selezione di alcune delle più importanti canzoni dei Nirvana insieme a una serie di ospiti.
La prima parte era acustica e ha visto il gruppo eseguire alcuni dei brani più importanti del repertorio acustico dei Nirvana (quindi estratti dal loro ultimo gioiello, l’album live MTV Unplugged), tra cui Dumb, Where Did You Sleep Last Night? e Something in the Way. La band ha raccontato che, tra tutte, una ha un significato particolare per loro: si tratta di una versione di Pennyroyal Tea che gli Endless Harmony hanno pubblicato anni fa, nell’ambito di un’altra celebrazione dei Nirvana e dei Kurt Cobain. A un certo punto gli Endless Harmony hanno fatto spazio ad Alessandro “Astro” Di Bello dei Lambstone e a Dave Bolo, che hanno fatto insieme una versione chitarra e voce di Polly.
La seconda parte, invece, era elettrica e decisamente più “rock”. Presentata come «la parte più divertente», è stata introdotta da Heart-Shaped Box, dopo la quale Pamela Pérez, voce degli Endless Harmony, ha lasciato il microfono ad Astro, che ha fatto un paio di canzoni con la band. Si sono poi susseguiti altri ospiti, tra cui di nuovo Dave Bolo, Moreno Delsignore degli Scomunica e Fulvio Gibillini dei Geyser. La serata si è chiusa con tutti gli artisti sul palco, che hanno salutato il pubblico sulle note di Smells Like Teen Spirit.
Gli Endless Harmony, con il supporto dei vari ospiti, sono riusciti nel compito – tutt’altro che semplice – di coinvolgere un pubblico estremamente eterogeneo, in particolare dal punto di vista dell’età, reinterpretando magistralmente e soprattutto in modo molto sentito e sincero dei brani senza tempo come quelli scritti da Kurt, il cui ricordo è stato il cuore pulsante della serata. Musica che unisce e che emoziona, in una piccola, bellissima parentesi che è riuscita a portarci indietro nel tempo per un po’.