– di Anna Rescigno –
«Raga, non sappiamo che dire. Questa è la nostra data più grossa, è un onore aver riempito questo posto». Queste le parole a fine concerto di Faster, uno dei sette membri del collettivo bnkr44, che ieri, 9 aprile 2024, si è esibito all’Alcatraz di Milano facendo sold out. I bnkr44, nati nel 2019 nell’omonimo luogo di ritrovo, il loro “bunker”, in una frazione di Empoli chiamata Villanuova, ma da loro ribattezzata “Villanova” riprendendo il nome locale, sanno quello che stanno facendo, ma non riuscire a vedere la fine della folla di gente venuta ad ascoltarli è sicuramente un’emozione inedita, anche per loro che a febbraio si sono esibiti sul palco dell’Ariston.
Entrando sono stata inondata da sciarpe e cappellini targati “I ❤ VILLANOVA”, maglie della Fiorentina e un sacco di fan pronti a pogare a ogni pezzo. E così è stato. I giovani empolesi ci hanno regalato quasi due ore di live, portando un repertorio di brani che rimbalzava tra i loro tre progetti usciti finora. Sudare si è sudato, pianto si è pianto. I bnkr ci tengono a fare casino, ma in modo comunque professionale: nessuna plateale stonatura e nessuna parola saltata, si canta tutto. Certo, in sei è più facile. Ed è proprio questa la loro forza e ciò che fa impazzire i fan: la collettività, il modo in cui sono nati, come si sostengono a vicenda sul palco. Tuttavia, come specificano nelle interviste, si tratta di un collettivo, non una boy band (nonostante i continui paragoni con gli americani Brockhampton), e quindi, nonostante l’elettrizzante mosaico che si crea quando suonano tutti assieme, ognuno porta anche la propria singolarità. Così, ad esempio, Piccolo, l’elemento più melodico del gruppo, ha portato un assolo di Latte e cereali, e invece Faster e Caph, che vengono dall’hip hop, hanno rappato su Pianeta 3 e (Tra i rottami). Bellissimo il cambio abiti avvenuto proprio con quest’ultimo brano che, grazie ai suoi toni “extraterrestri”, ha dato la possibilità ai ragazzi di trasformarsi in proto-astronauti venuti da un’altra dimensione per annunciarci la condizione deteriorata in cui si trova la nostra generazione.
Hanno portato sul palco tutte le forze che avevano, per rendere questo traguardo il più memorabile possibile: una serie infinita di ospiti (Ariete, Tredici Pietro, La Sad, Mecna, Tedua, The Night Skinny, Nerissima Serpe), culminata con l’arrivo di Pino D’Angiò, che è entrato in scena accolto dal boato più rumoroso della serata, e dopo il pezzo, richiamando un silenzio generale in tutto il locale, ha detto con il suo filo di voce: «Quando loro avranno sessant’anni, e quando voi avrete sessant’ anni, vi ritroverete qui, a ballare e a fare festa come state facendo stasera». Un’alleanza, quella con Pino, che ha riscosso un successo fuori dal comune, dopo la serata cover a Sanremo. Forse perché fa sorridere il contrasto tra la differenza d’età (Pino e i bnkr si passano quasi cinquant’anni) e la somiglianza nel modo spensierato e vivace di fare musica, come se lo scopo fosse la festa stessa. I bnkr, così come Pino, sanno benissimo quanto spingere il pedale, perché sono loro i primi a volersi godere lo spettacolo di una serata di musica. E “performare” vuol dire esattamente questo: essere sia pubblico che artista. Non è un’esibizione ma una partecipazione collettiva, e i giovani empolesi sembrano averlo capito bene. Non ci resta che continuare a seguire questa carica collettiva, la prossima volta il 19 settembre al Circolo Magnolia.