“Al di là delle stelle”, il nuovo delicatissimo EP della cantautrice pugliese Rita Zingariello, un dipinto a pastello che si dipana dentro un’emozionante sessione di registrazione live, senza filtri né correzioni, autentica e libera espressione. solo voce e chitarra, con mano gentile che non stringe in un viaggio intimo fatto di sei brani, cinque cover e un brano edito pescato dalla sua discografia.
Non si rende mai sfacciato il limite e le intenzioni quando un’anima artistica decide di dare la sua voce a opere del passato. Chissà quanto sia una misura di se o quanto sia invece una sorta di emancipazione, come a dire sono anche questo. E qui troviamo Lucio Dalla, Pino Daniele, Sting, troviamo brani celebri che sembrano nuovi e personali, quasi riscritti, quasi silenziosi a tratti. E niente fa presagire che sia farina di altro sacco se poi paragonato all’unico brano della Zingariello, la title track, “Al di là delle stelle” (pescato dal suo album d’esordio “Possibili percorsi” del 2014). E si apprezza questo suono accolto così come viene, tra qualche acciaccatura di chitarra e temi morbidi lasciati all’istinto del sentire. Niente è rigido, neanche la matematica delle partiture. Sottile la voce che sguscia via lasciando però tracce indelebili nel riverbero delle liriche. Precisa ma non troppo, quelle piccolissime ombre che rendono umana l’opera… in un tempo in cui impera la perfezione industriale, lavori simili sembrano bandiere quasi politiche alla salvaguardia del vero e dell’umana dimensione.
E questo blu delle immagini che sembra provenire da un mondo incantato: ecco che torna la bambina che è in lei e probabilmente è l’invito affinché torni il bambino che ognuno di noi lascia da parte. E poi il resto si vedrà con l’uscita del disco di inediti…