– di Martina Rossato
foto di Francesco Dornetto –
Realtà Aumentata è il titolo del nuovo album dei Subsonica, il decimo per la precisione. Il disco è stato presentato ieri alla Santeria Toscana di Milano ed è in uscita oggi per Sony Music.
Il gruppo, nato a Torino nel ’96, è una di quelle band che ha fatto – e continua a fare – la storia della musica italiana recente. In questi tre decenni di attività, i Subsonica hanno visto il mondo cambiare attorno a loro e dentro di loro: si è evoluto il modo di fare musica, è nato il campionatore (che ha di fatto abbattuto il confine tra la musica elettronica e gli altri generi), c’è stata una Pandemia mondiale e per di più le dinamiche interne al gruppo sono state altalenanti (e non sempre è facile adattarsi al cambiamento). Tutto ciò ha spinto il gruppo a chiedersi che senso avesse continuare a portare avanti il progetto.
«Non è sempre semplice, ma la nostra forza è il fatto che “Subsonica” è un’entità che appare quando noi cinque stiamo insieme. Nel tempo i rapporti tra noi si sono fatti sempre più difficili, tanto che siamo arrivati a pensare che non valesse più la pena andare avanti. Ma c’è una cosa che ci ha convinti a continuare questo percorso intrapreso insieme: l’assenza di “Subsonica” era per chiunque di noi un problema» racconta Samuel, voce del gruppo.
In effetti, se pensiamo a tutti i progetti solisti che i singoli membri hanno intrapreso nel frattempo (vedi Samuel, Boosta e Max) e uniamo questa nozione al fatto che il mondo della musica è irriconoscibile rispetto a come era al momento della fondazione dei Subsonica – di anni, dalla nascita del gruppo, ne sono passati davvero parecchi – viene proprio da chiedersi come facciano ad essere ancora attivi.
Per tutti questi motivi, Realtà Aumentata non è un disco scontato ma al contrario un prodotto nato in seguito a un processo di rottura, distruzione e ricostruzione. Queste fasi si sono verificate durante la scrittura del precedente disco, 8, un album di cui parlano molto durante la conferenza perché ha segnato, nel bene ma forse soprattutto nel male, un passaggio fondamentale tra due macro fasi nella vita dei Subsonica.
Nonostante tutti i punti sopra premessi, Realtà Aumentata è un album – raccontano – necessario, era inevitabile pubblicarlo.
«Dopo 8, bisognava fare un disco così. È un percorso che tiene attaccati dall’inizio alla fine attraverso la solidità della sua scrittura», a differenza del precedente, che era mero frutto del talento individuale. «8 è un album che ha logorato il senso di appartenenza del gruppo, ma era giusto così, in quel momento. Con Realtà Aumentata siamo tornati a lavorare come prima, tutti insieme, stando anche fisicamente nella stessa stanza a suonare».
Il disco è nuovo, fresco. Difficile incasellarlo all’interno di un genere: sono i Subsonica, tutto qui, non c’è altro modo per definirlo.
Le sue undici tracce non presentano particolari analogie con i pezzi storici del gruppo, ma la vera fotografia della musica emergerà solo durante i concerti, quando il pubblico avrà la possibilità di esprimersi attraverso l’energia diretta al palco.
«Il nostro è un pubblico molto cambiato, ma che non invecchia mai. Chi prima stava attaccato alle transenne sotto al palco magari ora ha fatto spazio ai nuovi ventenni e ci ascolta da dietro, ma è un pubblico che ha sempre voglia di muoversi e di farsi sentire».
In conferenza stampa i Subsonica proseguono paragonando il palco ad un luogo sacro: il disco non è altro che il primo passo verso la dimensione live, ma come saranno questi concerti?
Purtroppo non ci anticipano molto, ma sappiamo che c’entra qualcosa la realtà virtuale e saranno dei live molto particolari (no spoiler!), in collaborazione con Sintentica Collective.
Oltre allo studio, oltre al palco, di un disco è importante anche il luogo a cui appartiene. È stato registrato da Max Casacci e Ari Stead all’Andromeda Studio di Torino, con mix e programmazione addizionale di Marta Salogni allo Studio Zona per Solar Managment Ltd di Londra.
Quello che ci tengono a dire i ragazzi è però che Realtà Aumentata appartiene all’entità “Subsonica” (che è entità e luogo) e a nient’altro.