– di Riccardo De Stefano –
Lo conosciamo come youtuber, divulgatore scientifico, autore di libri e ora anche di riviste. Chi lo segue più attentamente però sa che Barbascura X è prima di tutto un musicista.
Hai da poco pubblicato un nuovo singolo, “Niente”, con Gabriella Martinelli. Come pensi che dobbiamo vedere questo pezzo, come un’eccezione o il grande ritorno di una passione?
La musica è una cosa che di base c’è sempre. Se lo chiedessi a me, è solo il continuo di un discorso. Ma io lo dico solo perché mi pare passata mezza giornata dalla mia ultima volta sul palco da musicista. In realtà sono passati più di 5 anni. L’ultimo EP che ho pubblicato come cantautore è stato scritto prima del 2010, pubblicato male nel 2012 ed è costato 250 euro in tutto. Insomma, pochi kebab. Quindi sì, per gli altri può essere indubbiamente una sorpresa. Spero una bella sorpresa. Diciamo che se Gabriella non mi avesse proposto di partecipare al progetto sarebbe rimasta una di quelle cose che continuo a procrastinare. Sono bravissimo nel farlo.
Con Gabriella Martinelli il connubio è anche un po’ inusitato, lei è un’autrice anche pop con una certa capacità di essere autoriale. Come vi siete incontrati e interfacciati?
Gabriella è un portento, ma ce la siamo intesa subito. La racconto come una fetta di pizza del giorno dopo: non era prevista, ma era perfetta, nel posto e nel momento. Lei ha scritto questo pezzo con il suo team, quindi la musica è tutto merito suo. Poi insieme abbiamo rivisto il testo, e io ho scritto le mie strofe. Abbiamo avuto un po’ di scambi, in particolare per allineare le nostre idee verso “cosa volessimo comunicare”. Alla fine il figlio è nato. In generale è stato molto divertente
Anche in questa canzone riprendi quello che accennavi sul palco del Primo Maggio, quando sei stato ospite nel 2022, ovvero la libertà e la possibilità di fare schifo senza soffrirne. Perché hai voluto portare questa apertura anche in “Niente”? Tu come ti senti? Fai schifo o sei tra i migliori?
Quanto a essere il migliore non credo che corra alcun rischio. Poi dipende anche da cosa prendi come riferimento. Io vorrei avere i pettorali di Woody Allen, per dire. Riguardo il prendersi il diritto di fare schifo penso che sia il più grande urlo all’uguaglianza e menefreghismo che si possa lanciare. Hanno un po’ rotto il cazzo quelli del “siamo tutti belli, tutti perfetti, basta accertarsi”. Magari sì, ma non c’è ironia in questo, e senza ironia il messaggio diventa mero bigottismo. “Facciamo tutti schifo” è più onesto, e soprattutto va bene per tutto.
Nella canzone domandi cosa significa il “niente”. Hai trovato una risposta? Cos’è e quanto vale il “niente”?
Il “Niente” esiste solo in contrapposizione al qualcosa, ma è importante fissare un sistema di riferimento. Nelle proprie vite ognuno ha il suo, e dovrà farci i conti. Ma alla fine che ci frega. «Un giudizio incombente di cui ce ne fotte niente». Tanto vale ballare sul divano del salotto, e avere l’impressione di capirci qualcosa di tutta questa grande sega mentale che è l’essere umano.