– di Michela Moramarco –
Wepro, artista romano d’adozione, esordisce con un album omonimo composto da 13 tracce dall’attitudine rock. Wepro è un album in cui l’approccio tipico da musica “suonata” si mescola con effettistica e musica più digitalizzata: lo stile, seppur ricercato, resta molto personale e autentico. Wepro è un artista eclettico, essenzialmente rocker nel sapere mescolare in modo spendibile generi musicali nonché approcci diversi: i brani del suo album di esordio spaziano da momenti topici e fortemente energici a momenti meno prepotenti e più ballabili.
Wepro è il titolo di un album che suona bene, sicuramente godibile sia in cuffia che nella dimensione live, caratteristica per niente scontata da trovare nella musica attuale. Sfaccettato ma coerente si tratta di un progetto discografico che si mantiene in equilibrio tra l’approccio commerciale e uno spirito d’ originale più spendibile.
Come mai la scelta di dare il tuo nome d’arte al tuo album d’esordio?
Volevo partire così, con semplicità: volevo che il concept dell’album fosse l’artista.
Se una persona non proprio avvezza musica ti dovesse chiedere che genere fai, cosa diresti?
Non saprei, ma per citare uno dei miei cantanti preferiti, posso dire “I don’t know, just enjoy”.
Ma volendo dare una definizione alla tua musica ci potremmo avvicinare al rock al punk. Credi che a questo riguardo si possa parlare di attitudine?
Sì, credo che il punk più che un genere sia un’attitudine, appunto. Oltre al giubbottino di pelle e alle chitarre, a cui comunque sono molto legato, il punk riguarda molto anche il saper serpeggiare fra i generi musicali rimanendo solidi sul proprio stile. Significa saper spaziare.
Sei un musicista romano d’adozione, ma essendo molto inserito nel contesto musicale della Capitale ti chiedo: credi che si possa ancora parlare di scena romana?
Penso che si stia creando una nuova scena, anche se è un processo che richiede un po’ di tempo per divenire consolidato. Ma credo che questa nuova scena sia molto variegata: non c’è il concetto di indie, il concetto di trap: adesso c’è un mix di cose, molto interessante.
A chi si rivolge la tua musica? Qual è il prototipo di ascoltatore di Wepro?
Questa è una bella domanda. A dire il vero non ci penso mai più di tanto. Penso che siano persone che amano la musica in generale, non hanno limiti d’ascolto, sono persone molto eclettiche. Ecco sì, le persone eclettiche.
I brani di questo album sono stati scritti in ottica live?
Alcuni brani sono stati pensati per essere suonati live, mentre altre erano proprio da cameretta quindi per portarle dal vivo ho dovuto sistemare alcune cose. Il live richiede alcune caratteristiche che non si possono tralasciare.
Cosa ci dobbiamo aspettare da un live di Wepro?
Auguro al pubblico di fomentarsi. Tutto qua.