Eccolo il nuovo disco di Luca Cicinelli in arte TheVerso. Un pop dai contorni ruvidi, sfumature di rock dentro liriche quotidiane che sposano ampi cliché del mondo classico del nostro pop-rock nostrano. E con lui le parole giocano, tra concept ricorsivi e allusioni di tempo e di spazio altro. Si intitola “Futuro Vintage”, un disco che cerca appunto di coniugare il prima e il dopo in un durante di evasione, di ricerca di altro, di una canzone che, con romanticismo e pulizia, invita ad una ricerca personale di equilibrio e verità.
Nuovo disco di The Verso, nuovo viaggio ma anche un nuovo ritorno. Perché in fondo il tuo viaggio punta dritto al passato o sbaglio?
Diciamo che non è esattamente così perché quello di questo disco è un ritorno al futuro in cui unisco elementi tradizionali ad altri moderni. Questo perché penso che sia importante andare in avanti verso il nuovo ma anche guardarci indietro per capire cosa è utile portare con noi. Dalla storia si impara e secondo me ad esempio guardare agli anni 90 della musica vuol dire portare buon gusto nel mainstream contemporaneo. Poi ovviamente questo non vuol dire fare un semplice copia e incolla perché scrivere nel 2022 vuol dire anche tenere conto del presente.
Ma dunque secondo te nel futuro torneremo alle radici di un tempo?
Non so cosa tu intendi esattamente con “radici” ma penso sia importante conoscere per poter scegliere. La pizza è la cosa che mi piace di più mangiare ma se non la conoscessi avrei un altro cibo preferito al suo posto. Mi auguro che ad esempio il successo dei Maneskin possa aprire un certo mondo a molti ragazzi, che possano scoprire la bellezza di prendere degli strumenti in mano, di ascoltare i grandi classici del rock. Perché forse è un po’ utopico da parte mia ma penso che la musica davvero bella non possa mai del tutto invecchiare.
Ed il suono di questo disco in che modo promette di essere vintage o comunque di avere uno sguardo verso il passato?
Penso che è un disco che non suona esattamente come qualcosa che già esisteva perché il mio è stato un tentativo di unire temi di attualità ed elementi dell’indie pop contemporaneo ad un immaginario musicale anni 90. Credo che il risultato finale sia stato personale per il modo in cui sono stati dosati gli ingredienti.
L’idea di usare strumenti “antichi” o vecchi synth?
L’idea è stata quella di utilizzare strumenti più datati ed altri più moderni. Strumenti come dx7, rhodes e moog contribuiscono a dare questa sensazione di “vintage” ma sono stati miscelati appunto a synth moderni.
Il nuovo video di The Verso… l’extra terrestre tornerà a trovarci?
Chi lo sa, forse sì, potrebbe anche fare capolino durante un mio live 😉… Fa molto X-files, sempre per restare in tema anni 90 😉