Realtà ormai ben radicata a Padova, lo Studio 2 di Cristopher Bacco compie 10 anni emergendo dalla pandemia più forte che mai: uno studio di registrazione e non solo che fin da subito si è affermato come di riferimento per ogni tipo di artista. Nel corso degli anni infatti, lo studio ha raggiunto artisti e gruppi provenienti da tutta Italia, lavorando con nomi del calibro di The Winstons, Bobby Solo e Marco Cocci ampliando sempre di più la clientela e i servizi per chi è in cerca di un Recording Studio all’avanguardia.
Con passi felpati siamo entrati nello Studio 2, ed ecco cosa ci ha raccontato Cris Bacco.
Com’è nato il tuo interesse per la musica? E che ruolo ha avuto la tua famiglia e il clima che si respirava a casa in questo?
Non ho memoria di come sia nato l’interessa per la Musica, ho delle foto che mi ritraggono a tre anni con degli strumenti giocattolo, probabilmente mi attraeva vedere questi oggetti in mano a gente in televisioni o in giro con i genitori. La musica in casa aveva sempre un ruolo fondamentale, mia madre è una grande appassionata di musica italiana d’autore, quindi fin da piccolo ho avuto l’onore di crescere con i grandi Autori italiani dello scorso secolo come De André, Modugno, Battisti Endrigo, Lauzi, Tenco: insomma, il meglio dagli anni ’50 in poi. Mio padre invece è un grande appassionato di Rock, Hard Rock e Prog, soprattutto straniero, quindi Deep Purple, Queen, Pink Floyd, AC/DC e Beatles. Mi portava sempre a questi enormi concerti sin da bambino con la sua motocicletta, pazzesco! Diciamo che l’unione di questi due poli così estremi ha fatto sì che io crescessi senza pregiudizi musicali, apprezzando davvero di tutto della musica pop/rock.
Abbiamo letto da qualche parte che hai iniziato veramente presto, forse già a 14 anni. Com’è successo?
Avevo uno zio che faceva il Dj e teneva sempre la consolle montata per provare i set a casa dei nonni. Ogni volta che andavo da bambino sbirciavo e imparavo con gli occhi il mestiere del missaggio a vinile. Una volta un amico di mio zio mi sentì fare una selezione di vinili con i cambi a tempo e mi propose di formare un duo di dj, avevo 14 anni e registrammo il primo mixtape. Decidemmo di portarlo in tutte le discoteche del nord-est e da lì nacque tutto.
Come sono cambiate le cose nella musica da allora? C’è qualcosa che rimpiangi o qualcosa che lotti perchè torni attuale?
Io ho iniziato nella musica elettronica nel 2005 quindi non avevo realmente il polso di quello che era il mercato pop/rock dell’epoca, vivevo tra una discoteca e l’altra. Dal 2010 quando mi sono spostato a fare musica che veramente sentivo mi rappresentasse e da lì sono cambiate tantissime cose. Ho visto sempre meno band e sempre più autori, i beatmaker una volta erano pochi e ora vengono chiamati produttori, è cambiato il linguaggio e il modo di fare musica. Soprattutto è cambiato il modo di venderla, lo streaming, insomma.. non è rimasto praticamente nulla. Però io non sono un nostalgico e penso che i cambiamenti la maggior parte delle volte siano figli del tempo e dell’evoluzione di un settore, quindi sono sempre pronto ad accoglierli e ad adattarmi.
E, allo stesso tempo, c’è qualcosa che continui a fare o a usare (o ascoltare), nonostante non sia più considerato “moderno”?
Già il fatto che uso ProTools mi rende vecchio! A parte le battute, la musica anche quando si evolve è sempre una rivisitazione di oggetti, strumenti o generi passati. Quindi tutti i giorni facciamo i conti con cose non più moderne che però se applicate nel modo giusto possono risultare all’avanguardia.
Stai insegnando questo mestiere a qualcuno? Ti ritrovi anche nel ruolo di mentore? Cosa vorresti dire a chi vuole iniziare ora?
Ho qualche stagista ma non voglio avere il vanto di insegnare, e non mi sento nemmeno un mentore, soprattutto in un settore dove ormai, basta aprire i social e vedi produttori che lavorano più ai loro video corsi che alle produzioni in studio. C’è già molto materiale in giro e non sempre di qualità, il consiglio che do ai giovani è di chiamare gli studi e se possono seguire qualche session dal vivo, e piano piano aiutare il fonico o il produttore residente iniziando con molta umiltà, mettendosi a disposizione al 100%
E oltre alla musica, cosa fa parte del mondo di Cris Bacco?
I video sono un’altra mia grande passione. Dal 2020 ho un azienda che si occupa di questo e ne sono molto orgoglioso, sta crescendo mese per mese e libera molto la creatività. Il fatto di seguire un nuovo settore mi stimola e non mi fa mai annoiare! Si chiama M.V.A. Productions ed ha sempre la sede a Padova.