“Concimami” è il nuovo singolo di Pepp1, uscito venerdì 24 giugno per Hukapan Records, label di Elio e le Storie Tese.
Dopo il primo singolo “Latte Fai Da Te”, il “creepy rock” di Pepp1 torna a farsi sentire con “Concimami”. “Concimami” trasporta in una dimensione di leggerezza in cui la donna, protagonista del brano, sogna “un mondo tutto rosa al profumo di lavanda”. Il racconto è quello di una disputa d’amore che non vede ragione di continuare perché il cantautore non riesce a resistere alla donna e a fare a meno di lei.
Ecco cosa ci ha raccontato!
Quanto Palermo e la sua scena locale hanno a che fare con la tua cifra stilistica?
Per varie ragioni l’influenza di Palermo è pressoché inesistente nella produzione dei due singoli usciti (“Latte Fai Da Te” e “Concimami”) e degli altri brani che comporranno il mio album. I miei ricordi più belli della città sono legati ai concerti dei gruppi locali che ero solito sbirciare con profonda ammirazi1 (pron. ammiraziuàn) quando avevo 13/14 anni.
A Palermo ho trascorso tutto il periodo della mia formazi1 (pron. formaziuàn) musicale: i primi ascolti determinanti, le prime lezioni di musica e tutte quelle piccole occasioni in cui mi sono confrontato per la prima volta con un pubblico. Ho passato l’adolescenza esibendomi come bassista e cantautore in quasi tutti i locali della mia città, ma all’età di 19 anni mi sono trasferito a Milano per studiare e non ho suonato quasi più in Sicilia.
Come nasce la tua collaborazione con Hukapan e che cos’hai in comune con l’universo di Elio e le Storie Tese?
Sono stato (e resto) un fan sfegatato degli Elii, quasi al limite del patologico. Rimasi folgorato dalla loro musica all’età di 10 anni. Da allora ho iniziato a consumare avidamente tutti i loro dischi e a seguirli dal vivo (scuola permettendo) accompagnato dai miei genitori. Mi iscrissi anche al forum del loro sito web, dove iniziai a pubblicare risposte ai thread con il gustosissimo nickname “Giuppi1996”. Con questo stesso nome imbarazzante mi presentai a loro un paio di anni dopo. Proprio in quel periodo ho imbracciato per la prima volta il basso elettrico, influenzato dalla triade Faso-Roger Waters-Paul McCartney.
Da quando abito a Milano mi è capitato di vederli in tante occasioni diverse. Nel momento in cui hanno deciso di aprire il loro studio di registrazione alle nuove band ho pensato subito di registrare lì le dieci tracce del mio disco, convinto che non potesse esistere un posto migliore per incidere i miei pezzi insieme a Marco Carboni, Giacomo Zorzi ed Alfonso Donadio. Da lì è iniziata la collaborazione con la loro etichetta (Hukapan) ed il loro staff.
Non so se si possa parlare di cose in comune: gli Elii hanno influenzato profondamente il mio modo di pensare e di concepire la vita. È qualcosa che va al di là della semplice influenza in ambito artistico. Se mi occupo di musica lo devo soltanto a loro e ai Beatles.
Ci sono altri esempi riconosciuti di creepy rock? Quali?
Cito con grande piacere due piccoli gioielli nascosti della musica italiana, entrambi di stampo sanremese.
Leo Leandro – Caramella – Sanremo 1993
“Caramella” di Leo Leandro è il mio brano-guida, il pezzo che più di tutti avrei voluto scrivere (insieme a “God Only Knows” dei Beach Boys). Per chi non lo conoscesse, trattasi di un dolcissimo peana composto dal Maestro Leo Leandro per una giovane donna di sedici anni presentata come un’avida consumatrice di caramelle (“gnam gnam gnam”). Il Nostro ne è abbastanza invaghito e decide di tradurre i suoi sentimenti in un concentrato di puro piacere uditivo e fisico, assimilabile per intensità ad un effluvio primaverile. La creepiness di questo capolavoro sta nell’irripetibilità del gesto di Leandro: il Maestro ha saputo sfruttare con disincanto un momento propizio per la libertà d’espressi1 lanciandosi in un elogio ai limiti della legalità. Ritengo che chi lo critica sia estraneo a qualsiasi tendenza neoromantica e rivoluzionaria.
Check out l’assolo di oboe a 1:37.
Mi bastano i primi tre accordi di questo capolavoro dimenticato per scivolare in un tempo mai vissuto, in una dimensi1 (pron. dimensiuàn) di pura leggerezza che anelo con tutto il mio cuore di ragazzo. Barsotti è un cantore dell’amore leggero e senza compromessi, una figura che ha fatto del disimpegno un vanto raggiungendo delle vette artistiche non indifferenti (ricordate “Mi Piace”?). “Fragolina” è la sua “Jumpin’ Jack Flash”, la sua “Gianna”. Un inno, insomma.
Il testo si presta a mille interpretazioni e pone l’autore come un Lynch della canz1 popolare. Una coreografia minima proposta dalle due coriste accompagna un ritornello penetrante, una melodia che farebbe innamorare anche la stellina più restìa.
«Non andar mai via
Fragolina mia
Non lo vedi che io adoro
Il tuo culetto d’oro?
Non lo vedi che ti adoro?
Oh no
Fragolina no
Un pezzo a me, un pezzo a te»
Siamo nuovi a Milano. Dove ci porti?
Se si trattasse di un date romantico vi porterei al cantiere per il Giardino di via Monte Ortigara. La visi1 (pron. visiuàn) dei lavori in corso è stimolante e può renderti istantaneamente più saggio senza applicare alcun tipo di sforzo. Non escluderei un giretto al Ghe Pensi Mi di piazza Morbegno ed una sgommata verso il Cinema Beltrade, uno dei miei posti preferiti di Milano.
Che ne è Duo Surreale?
Io e l’amico Alessio Arena abbiamo scritto e prodotto insieme il disco “Schizzi d’autore” quando avevamo 18/19 anni. Il progetto non esiste più, ma permane una lunga catena di affetto liquido che ci avvicina e ci rende viscosi.