– di Martina Rossato –
È uscito giovedì 23 giugno per Asian Fake/Sony “QUATTROMURA”, il primo EP del giovane cantautore NIO. Le sette tracce del disco sono nate nella sua stanza, tra una scrivania e una tastiera, e successivamente prodotte da Estremo. Questo EP è infatti il frutto di due anni di lavoro, cominciato tra le mura di casa, quando tutti eravamo costretti all’isolamento. Pietro Gozzoli – questo il nome all’anagrafe di NIO – non si è lasciato scoraggiare dalle circostanze, anzi la sua voglia di fare musica è cresciuta, mentre l’artista aspettava di poter portare live le sue canzoni.
Ho avuto il piacere di sentirlo suonare a Milano e di fare due chiacchiere, questo è quello che ci siamo detti!
Giovedì è uscito il tuo EP “QUATTROMURA”, che hai presentato anche live. Come ti senti?
Mi sento sottosopra, non ho ancora realizzato. Si tratta veramente di due anni di sudore, e ora entrare nella consapevolezza che tutto ciò che è stato fatto non è più solo mio ma è di tutti, e può finalmente creare quel brivido che a me piace tanto nelle altre persone, è un’emozione incredibile che devo ancora piano piano metabolizzare. Non trovo le parole.
Sei di Rimini ma ora abiti a Milano, come vivi le due città?
A dir la verità sono nomade, nel senso che vivo sui treni! Ho fatto 6-7 mesi a Milano e al momento sto facendo avanti e indietro, anche per chiudere comunque le questioni universitarie. Come vivo le due città? Beh, Milano è mega frenetica, è il fulcro del mio lavoro, mentre Rimini è dove vado per tirare il fiato (che poi non è Rimini ma Bellaria, una piccola frazione che sta a una decina di chilometri da lì).
Ti ritrovi ancora nei brani che hai scritto durante la pandemia?
Sì, mi ritrovo nei miei brani, sono quello che sono io, anche se a volte vado in base alle giornate, come tutti: ci sono giorni in cui mi ritrovo in un brano, altri in cui mi ritrovo in un altro, e giornate in cui ho bisogno di una canzone in particolare.
Quando li hai scritti eravamo tutti costretti tra quattro mura: che effetto ti fa cantarli live, in mezzo alla gente?
È un’emozione indescrivibile finalmente poter portare queste canzoni fuori dal loro luogo di nascita e renderle di tutti, non più solo mie, e soprattutto vedere le facce delle persone mentre le ascoltano, interagire con loro, dare e ricevere energia. È uno dei motivi per i quali faccio musica. I live sono stati il battesimo di questo EP e io non potrei essere più felice.
“QUATTROMURA” è molto personale, c’è stato un momento in cui hai capito che era necessario per te mettere certe esperienze (anche pesanti) sotto forma di canzoni?
Sicuramente la musica per me è anche un modo per dissipare le energie, è un po’ una sublimazione freudiana (piccola pillola). La musica degli altri mi ha aiutato tanto, e adesso sono felice e spero che partendo da un lavoro su me stesso la mia musica possa aiutare anche qualcun altro.
Hai scritto e registrato “Segni” con Axos. Ti va di parlarmi di questa collaborazione con un artista che tu stesso hai definito come punto di riferimento?
La collaborazione con Andrea è stata fantastica perché spontanea, ci siamo subito trovati: è venuto a sentirmi al mio primo live a Milano, all’Apollo a dicembre, quando stava per uscire “Brame” e lì ci siamo incontrati per la prima volta, si è subito creato un legame artistico fenomenale. Quando gli ho girato “Segni” mi ha detto subito “Bro, io ci sono” e per me chiaramente non poteva esserci una collaborazione più simbolica di questa perché – come ho già detto – Axos l’ho ascoltato allo sfinimento e la sua penna è stato un grosso punto di riferimento all’interno della mia crescita artistica.
A che cos’è dovuta la scelta di inserire riferimenti ad altre forme espressive, come film e serie TV? E perché proprio Laura Palmer?
Piccolo fun fact: scrissi “Twin Peaks” prima di vedere “Twin Peaks”. Avevo visto il film “Fuoco cammina con me” ma non avevo visto ancora la serie e infatti dopo me la sono subito divorata, un po’ per senso di colpa e un po’ perché mi aveva incuriosito. Eppure ci ho ritrovato tantissimo del mio pezzo! Perché proprio Laura Palmer? Perché mi è rimasta impressa tantissimo l’immagine del pianto di lei nel film, e poi sono un amante dei riferimenti, dei parallelismi con le altre opere d’arte, che siano film, dipinti, altre canzoni…
Porterai “QUATTROMURA” live?
E me lo chiedi anche? Non vedo l’ora! Non vedo veramente l’ora di poterlo far sentire a tutti e in tutta Italia.