“RISTORANTE / ALBERGO / CROCE” è l’EP di debutto di problemidifase, moniker di Samuele Zenti. Già con “Porta Vescovo” e “mascara”, i due singoli precedentemente pubblicati, il cantautore di Verona ci portava dentro il suo mondo di provincia, lontano dai centri musicali di Roma e Milano. L’EP completa il quadro anticipato dai due brani, che sono qui accompagnati da “Carmine”. Il disco è ambientato tra le atmosfere di quell’underground veneto frizzante, come il vino, che sembra la culla di tanti artisti alternative, che di lo-fi e timidezza fanno il loro marchio di fabbrica. Samuele Zenti, in queste sue tre tracce ci rende partecipi di un mix unico di alternative rock à la Verdena, ma anche intimità à la Nicolò Fabi e sonorità più internazionali, con quel pizzico di istituzionalità.
Un disco figlio di questa pandemia: come in un Decamerone moderno, è dedicato a chi si è rinchiuso in un rifugio lontano dagli occhi degli altri e a chi ci ha consentito di dare un’occhiata nel suo mondo. Questo album è per tutti i reclusi, che al di là della quarantena rimangono tra i loro libri e i loro pensieri. Mi sento un po’ così, in un rifugio di montagna che fa anche da ristorante (e spesso questo rifugio è il mio coinquilino, che non fa che cucinare): il sentimento di placidità, di immobilità, di disinteresse verso il mondo esterno che permane, che affonda, anche se tutto questo Covid sta inevitabilmente finendo.
“Porta Vescovo” sa di casa, con quel suo vociare, quei suoi errorini prima di slanciarsi, profuma di solitudine e della malinconia di tutto il mondo come lo avevamo prima. Sa di tutti quei dischi che abbiamo accumulato, a furia di comprarne uno ad ogni concerto. “Carmine” è il mio amico dell’università, quello con il nome di suo nonno, che improvvisamente è diventato triste. “mascara” è la mia ragazza che mi chiede di uscire di casa, almeno una volta, ma io non posso che rifiutare, ancora una volta. Questo disco è un pugnalata, perché mi ha ricordato tutti i piccoli fallimenti che mi sono lasciato dentro, dopo due anni di pandemia milanese.