– di Martina Zaralli –
L’attualità con le sue relazioni, le tematiche sociali e i diritti civili. L’essere umano diviso tra prepotenza e fragilità: “Animale sleale” di Cocciglia affronta la realtà mettendola in musica. Il brano del cantautore abruzzese, già vincitore della targa “La Repubblica” al Premio De André 2022, è arrivato nelle radio e su tutti gli store digitali venerdì 18 marzo. Scritta durante il primo lockdown, l’ultima canzone di Cocciglia si distacca dalla sua precedente produzione, mostrando una sfumatura nuova dei suoi pensieri. Il singolo è accompagnato dal videoclip diretto da Diego La Chioma, girato nelle stanze nobiliari di Palazzo Picalfieri, una delle dimore antiche del cuore storico aquilano, per rappresentare il conflitto perpetuo tra l’uomo e il mostro che gli abita dentro. Venerdì 1 aprile Cocciglia sarà live al Fragile di Avezzano, nel frattempo lo abbiamo raggiunto al telefono, ecco cosa ci ha raccontato.
Il 18 marzo è uscito “Animale sleale”. Chi è l’animale sleale?
L’animale sleale è l’essere umano. Ho usato il termine sleale ma se guardiamo a cosa sta accadendo in questo momento storico posso dire che sono rimasto leggero. Quando ho scritto la canzone, durante il primo lockdown, volevo sottolineare l’indifferenza umana nei confronti di un mondo che cade a pezzi. Dovremmo capire, tutti, che dove viviamo è invece un posto da preservare. Se da una parte volevo far riflettere su una cieca prepotenza degli individui, dall’altra volevo far emergere il rovescio della medaglia, ossia la loro, la nostra, fragilità emotiva.
Cosa potremmo fare per migliorarci?
Penso che ognuno debba tirare fuori la sua verità. E soprattutto imparare ad accettarla. Solo così – magari – non siamo sempre arrabbiati con gli altri e col mondo, non siamo sempre frustrati. Nel momento in cui il percorso parte dalle nostre emozioni non può che andare verso il miglioramento personale e nella collettività. È quando non ci sentiamo risolti che facciamo la guerra.
Come sta rispondendo il pubblico?
Il pubblico risponde bene. “Animale sleale” è un brano sicuramente diverso rispetto a quelli che ho sempre pubblicato, di conseguenza le persone vengono a contatto con una mia sfumatura rimasta nascosta per tanto tempo. A ogni modo, noto una risposta propositiva del pubblico anche in questa versione di me “più arrabbiata” e meno pop o nostalgica: chi ascolta riesce a riconoscersi in quello che scrivo e canto.
Con “Animale sleale” hai vinto anche la targa “La Repubblica” durante il Premio De André. Cosa ha rappresentato per te questa vittoria?
È stato un momento bellissimo. È stata davvero una carezza: il pubblico votando “Animale sleale” ha confermato l’affetto verso la mia musica. Per chi fa questo mestiere, la musica è una vocazione, una missione: veicoliamo messaggi importanti, tramite la nostra visione delle cose, e c’è una responsabilità verso chi ascolta. Quando arriva tutto il calore del pubblico vuol dire che stai facendo bene. Penso che la musica sia una connessione con qualcosa di più alto: le canzoni a volte arrivano all’improvviso, ma sempre con un motivo e un messaggio precisi.
Sei tra i finalisti di 1MNext, pensare al palco del Primo Maggio che sensazioni ti dà?
Adrenalina pura. Ho i brividi. Una sensazione bellissima di condivisione e di apertura totale. Io personalmente ho zero aspettative, perché penso che sia un momento giusto per ogni occasione: le cose arrivano quando devono arrivare, e forzare il destino è rischioso. Bisogna buttarsi e mettersi in gioco, però poi bisogna anche lasciar fare al corso degli eventi.
Sono quasi 10 anni di attività artistica, hai mai avuto ripensamenti?
Mi è capitato, e capita, di riflettere sul futuro della mia musica. Mi sono chiesto se stessi davvero percorrendo la strada giusta per me: penso sia una domanda sana e necessaria, connaturata a ogni professione. È come se, con i dubbi, la passione mi avesse messo alla prova per vedere se davvero avessi voluto seguirla e alimentarla: io ho risposto lavorando e impegnandomi ogni giorno e sono stato ripagato con una gradissimo affetto da parte del pubblico. Quindi sì, sono sulla mia strada.
Ci sarà anche un disco?
Non arriverà un disco, ma seguiranno altri singoli. È una ripartenza a piccoli passi e vediamo dove mi porterà questa avventura.