È uscito mercoledì 16 febbraio 2022 “La terra del rimorso”, il nuovo singolo di Rituàl. Dopo un’esperienza negli Stati Uniti e l’esordio con “Anima e Colpa”, l’atipica cantautrice calabrese ritorna con un nuovo brano dalle sonorità rock-oscure in cui si intrecciano i temi del rimorso, del viaggio interiore e del ritorno a se stessi.
Abbiamo deciso di parlare con lei della scena in Italia, consigli e rimorsi.
Di cosa parla il tuo nuovo singolo “La terra del rimorso” e perché hai scelto questo titolo?
Ne “La terra del rimorso” c’è la presa di coscienza di chi smette di seguire piani di vita preconfezionati ed impara ad ascoltarsi, facendo ritorno a sé. Il titolo del brano prende il nome dall’omonimo saggio di Ernesto De Martino e l’ho scelto perché più elementi di studio hanno influenzato la scrittura del testo e della musica della canzone.
Sei connessa con la scena indipendente attuale?
Più che connessa diciamo che cerco di rimanere aggiornata sulle opportunità che ci sono di suonare dal vivo.
Qualche nome che ci segnali e che dovremmo assolutamente recuperare?
Tra gli italiani ti segnalo Goldmass, Federica Furlani, L’écume des jours, Nòe, Kublai, Leumann, Davide Ambrogio, Trust the mask.
Un feat. realistico che ti piacerebbe realizzare?
Non so se è realistico perché tutto è relativo, ma mi piacerebbe collaborare con Simona Norato o Ginevra Nervi prima o poi.
Quale pensi sia il problema della scena musicale in Italia?
Un problema è costituito dalle scarse occasioni di suonare dal vivo. Le possibilità scarseggiavano già prima del Covid e ora che a due anni dalla pandemia molti locali hanno chiuso la situazione è peggiorata.
Un altro grande problema è che noi donne fatichiamo sempre troppo a trovare posto all’interno di festival. È un fatto di mentalità. Spero di ricredermi presto a riguardo ma in Italia credo che siamo ben lontani persino da realtà come il piccolo Lady Bug Festival del Delaware (Stati Uniti) che ogni anno ospita solo musiciste e attrae un discreto numero di partecipanti.
Come nasce un brano di Rituàl? E cosa c’entrano i rituali?
I miei brani nascono da riflessioni, contaminazioni, suggestioni e letture.
I rituali hanno ispirato il mio nome d’arte, sono un’appassionata di antropologia e tradizioni.
Che connessione c’è tra il brano e il video in uscita?
Il brano parla di fare ritorno a sé stessi e il video lo racconta in immagini utilizzando il viaggio come elemento tematico.