È uscito venerdì 26 novembre 2021 l’album di debutto omonimo di Anna e L’Appartamento (fuori per pequod). Un disco che svela, racchiude e racconta le persone e i sentimenti quotidiani della cantautrice: un’autobiografia sfacciatamente pop dedicata a tutti i sognatori e ultimi romantici racchiusi nei propri appartamenti. Un disco che Anna descrive così: «una versione in paillettes e synth della vita di tutti i giorni. Da vero disco pop, da cantare sotto la doccia».
Ecco cosa ci ha raccontato!
Cosa serve per fare musica e avviare un progetto musicale?
Dedizione, costanza, ispirazione. E anche una buona di accettazione della perfettibilità delle cose accompagnata dall’ossessiva ricerca del dettaglio. Credo serva questo, o perlomeno questo è servito per me. E servono le persone. Persone che credano in un’idea insieme a te e che portino il loro contributo a un’orchestrazione d’insieme.
E cosa credi che manchi alla scena musicale italiana?
Gli spazi per iniziare a muoversi e i tempi necessari per farlo.
Qual è stato il momento più duro che hai affrontato da quando hai iniziato? E quale invece il più bello e soddisfacente?
La pandemia iniziata dopo l’uscita del primo singolo e l’immobilismo live successivo. Non sono fatta per fare un disco, un singolo confezionato per bene in studio e non suonarlo dal vivo, in mezzo alla gente e al caos o al silenzio dell’ascolto attento. Per me la musica è il live. Non so se riuscirei a scegliere un momento più soddisfacente tra i momenti belli, i momenti belli brillano tutti in egual modo. La partecipazione al Bianca d’Aponte, il primo live di Anna e l’Appartamento in mezzo a occhi contenti nel 2019, la release del disco in Teatro di qualche settimana fa. Sono tutti momenti diversamente magici.
Avresti voglia di collaborare con qualcuno? Chi sarebbe il protagonista del tuo feat. fantascientifico?
Il mio magico feat. fantascientifico è con Giovanni Truppi. Perché è Giovanni Truppi.
Qual è l’occasione migliore per ascoltare il tuo nuovo album?
L’occasione migliore per ascoltare il mio disco? Una lunga strada da percorrere di sera oppure dentro la propria casa cantando e ridendo sguaiatamente. Oppure dal vivo, a un mio live. Presto, spero.